Studi sempre più «contaminati», entrano psicologi ed esperti Esg

Fornire ai clienti consulenze sempre più specializzate, colmare il gap tecnico che in molti casi ci può essere tra studio legale e azienda, ma anche arrivare a parlare un linguaggio comune con il cliente: spesso le competenze esclusivamente legali non sono più sufficienti, così nelle law firm si moltiplicano gli ingressi di professionalità tecniche che affiancano i legali.

Non più come consulenti esterni, chiamati a progetto, ma totalmente organici alla struttura dello studio.

La spinta verso la sostenibilità

È in atto da qualche tempo un processo di contaminazione per cui gli studi si rafforzano puntando su nuovi professionisti non appartenenti solo alla categoria degli avvocati. I casi sono tanti e i settori i più disparati per un fenomeno in crescita. Ad esempio, sull’onda della manifesta importanza dei criteri Esg (environmental, social, governance) per le aziende, La Scala Società tra avvocati ha deciso di rafforzare la collaborazione con l’esploratore e divulgatore ambientale Alex Bellini. In concomitanza con questo passo lo studio ha dato vita, nei mesi scorsi, ad una practice dedicata a questo ambito per fornire servizi di consulenza integrati con Bellini che si occuperà di formazione e informazione aziendale presso i clienti, così da diffondere best practice e creare la giusta accoglienza al modello Esg adottato dall’azienda.

Sulla stessa lunghezza d’onda si è mosso lo studio di Torino BGR Tax & Legal che, nel costruire un’area dedicata a queste tematiche, ha preso al suo interno Giuseppe Cais, un ingegnere con esperienza come manager e un master in questi temi. «Lo studio – spiega Cais – propone alle aziende un accompagnamento alla sostenibilità con un’attività multidisciplinare. Serve una figura di sintesi in questo ambito capace di mettere insieme le varie competenze e non solo gli elementi giuridici».

Le esigenze del food

Un percorso simile è quello compiuto da LegisLab che, nel potenziare una practice specializzata in legal food, ha affiancato al team di avvocati due esperti tecnologi alimentari. «Abbiamo l’interesse – commenta l’avvocato Alberto Porzio founding partner di LegisLab – ad essere sul mercato su industry molto settoriali. Sono così necessarie, oltre alle competenze legali, anche conoscenze alternative e tecniche. I due tecnologi alimentari che abbiamo assunto sono integrati nel team legal. Secondo me avremo sempre più necessità, a prescindere dai singoli settori, di professionalità nuove, anche per motivi di sviluppo dello studio».

Fonte: Il Sole 24 Ore