Taiwan attiva le difese: rilevati 34 aerei e 9 navi da guerra cinesi

Taiwan ha fatto decollare jet da combattimento, ha messo in allerta la sua Marina e ha attivato sistemi missilistici in risposta alle operazioni di 34 aerei militari e 9 navi da guerra cinesi rilevate nelle sue vicinanze, che rientrano nella strategia di Pechino per turbare e intimidire l’isola. Secondo quanto riferito dal ministero della Difesa di Taiwan, inoltre, martedì 20 aerei cinesi hanno attraversato la linea centrale dello Stretto di Taiwan, che da tempo costituisce una zona cuscinetto non ufficiale tra le due parti, che si sono divise nella guerra civile nel 1949.

Aumenta la pressione di Pechino

Il dispiegamento cinese su larga scala giunge mentre Pechino aumenta la pressione su Taiwan. In un memo del mese scorso, il generale dell’aeronautica statunitense Mike Minihan aveva dato istruzioni agli ufficiali di prepararsi a un conflitto tra Stati Uniti e Cina su Taiwan nel 2025. Come capo del Comando di Mobilità Aerea, Minihan ha una conoscenza approfondita delle forze armate cinesi e le sue osservazioni personali fanno eco agli appelli degli Stati Uniti per una maggiore preparazione.

Stoltenberg, la Cina è minaccia non solo per l’Asia

La crescente assertività della Cina e la sua collaborazione con la Russia costituiscono una minaccia non solo per l’Asia ma anche per l’Europa. A dirlo il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che ha chiesto una cooperazione più forte e più “amici” per la Nato nella regione indo-pacifica. “Il fatto che la Russia e la Cina si stiano avvicinando e i significativi investimenti cinesi e le nuove capacità militari avanzate sottolineano che la Cina rappresenta una minaccia, una sfida anche per gli alleati della Nato”, ha detto Stoltenberg parlando alla Keio University di Tokyo, aggiungendo che “la sicurezza non è regionale ma globale”.

Cina, Usa pongano fine ad ossessione di contenerci

La Cina chiede agli Stati Uniti di mettere fine “all’ossessione di contenere Pechino” alla vigilia della visita della prossima settimana di Antony Blinken. “Gli Stati Uniti la smettano con questa ossessione”, si legge in un editoriale pubblicato oggi dal Quotidiano del Popolo, in cui si sottolinea che i due Paesi “hanno avuto differenze e dispute nel passato, le hanno nel presente e le avranno nel futuro, ma questo non deve essere un ostacolo allo sviluppo di relazioni bilaterali”. Washington viene poi ammonita a non adottare “un approccio ciecamente anti-Cina” ed esortata a trovare “un terreno comune” dal quale entrambe le parti possano affrontare la ripresa economica globale, i cambiamenti climatici e le questioni geopolitiche. E si ripetono le richieste che Xi Jinping ha più volte avanzate, come quella di “evitare una Guerra Fredda tra le parti, evitando di appoggiare l’indipendenza di Taiwan e di lavorare con gli alleati per misure contro il Paese”.

Fonte: Il Sole 24 Ore