Thélios, pieno di ordini e altre 200 assunzioni per gli occhiali di Lvmh

All’inizio dell’autunno Thélios aprirà la sua sede di Longarone, nel cuore del distretto bellunese degli occhiali, a chi vorrà visitarla: il sito è tra i 19 protagonisti italiani (sparsi in sette regioni) delle Journées Particulières, quinta edizione dell’iniziativa di Lvmh lanciata nel 2011 da Antoine Arnault per dare l’opportunità al grande pubblico di scoprire lo straordinario mondo di mestieri e savoir faire delle maison del gruppo francese. In quale località e Paese avrebbe potuto produrre le montature da sole e da vista per le decine di marchi del portafoglio Lvmh, il più grande gruppo al mondo nell’alto di gamma? Nel bellunese, ça va sans dire. Thélios è l’evoluzione di questa scelta: per anni le maison di Lvmh hanno stretto accordi di licenza con eccellenze italiane come Luxottica e Safilo; poi, nel 2017, il gruppo ha deciso di internalizzare gli occhiali, accessorio sempre più importante per l’immagine (e le vendite) di un marchio della moda o del lusso. Dal febbraio scorso Thélios – ambiziosa crasi tra i nomi delle divinità greche Theia, dea della luce e della vista, ed Helios, dio del sole – è guidata da Alessandro Zanardo, manager dalla lunga esperienza nel settore, a cominciare da Luxottica, dove ha trascorso undici anni. Spiega di aver preso le redini di un’azienda-gioiello, forte di un 2021 di grande sviluppo e con ottime prospettive per questo e i prossimi anni. «Lvmh non fornisce dati sulle singole aziende e maison, ma posso dire che cresciamo non a doppia, bensì a tripla cifra – spiega Zanardo –. La ragione è in primis l’allargamento del portafoglio, con ingressi come Dior e Fendi, ma anche l’andamento complessivo del settore dell’occhialeria, dell’alta gamma e di Lvmh in particolare». Il riferimento è ai dati più recenti (si veda anche Il Sole 24 Ore di ieri): dopo aver archiviato i primi sei mesi del 2022 con vendite per 36,7 miliardi e un utile netto di 10 milioni, il gruppo, quotato a Parigi, dovrebbe riuscire a chiudere l’esercizio con ricavi per oltre 78 miliardi, secondo le stime di Ubs. La crescita della produzione e delle attività di design e progettazione – legate a doppio filo con gli uffici stile delle maison e con i rispettivi direttore creativi – va di pari passo con assunzioni e acquisizioni.

«La nostra sede si sviluppa su 20mila metri quadri, 18mila dei quali dedicati alla produzione e in Italia abbiamo oltre 800 dipendenti, 700 solo a Longarone – sottolinea il ceo di Thélios –. Nel 2021 ci sono state 300 assunzioni e da gennaio di quest’anno altre 250. All’inizio di luglio inoltre abbiamo acquisito la Metallart, specializzata nella lavorazione artigianale del metallo, che ha sede qui vicino, a Cima Gogna di Auronzo». L’operazione conferma la volontà di valorizzare con investimenti strategici il know how d’eccellenza che tutti, nel mondo, riconoscono al distretto dell’occhialeria bellunese. Ma il legame con il territorio, inteso anche come Veneto, va oltre: il 25 luglio Thèlios ha annunciato un accordo triennale con La Biennale di Venezia come official eyewear sponsor della mostra del cinema. «Il grande schermo ha contribuito in modo determinante a rendere gli occhiali da sole un accessorio fashion, anche grazie ad attrici e attori iconici – conclude Zanardo –. Alla prossima edizione del festival, che inizierà il 31 agosto, saremo presenti con la Thélios Suite, che verrà allestita presso l’hotel Excelsior. Oltre a ospitare lo showroom dove sarà presentata una selezione speciale delle collezioni autunno-inverno 2022 degli occhiali delle varie maison, organizzeremo incontri ed eventi».

Fonte: Il Sole 24 Ore