Toshiba, gli azionisti licenziano il presidente Nagayama

Si aggrava la crisi nel gruppo Toshiba, dopo che nell’assemblea degli azionisti di oggi, venerdì 25 giugno, sono stati “licenziati” il presidente del consiglio di amministrazione Osamu Nagayama e di un altro membro del Cda. Un voto storico, che può rappresentare un momento di rottura sul fronte del ruolo degli investitori attivisti in Giappone.

Il voto che cambia le regole del gioco

L’inedito voto contrario – in un paese in cui, ricorda il Financial Times, «il management è abituato a un supporto incondizionato» – segue la recente diffusione di un rapporto indipendente che ha gettato una luce inedita sull’incontro del 2020 che rivelava una sorta di collusione tra la società e il governo giapponese per emarginare gli azionisti attivisti.

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L’incontro è durato quasi tre ore: nonostante il lungo dibattito la società, con sede a Tokyo, non è riuscita a ottenere l’approvazione degli azionisti per la riconferma del presidente Osamu Nagayama e di un altro membro del consiglio di amministrazione. Gli altri nove candidati sono stati approvati.

Gestione affidata al “pontiere” Satoshi Tsunakawa

La gestione del colosso è ora affidata a Satoshi Tsunakawa, che ha ricoperto la carica di amministratore delegato ad interim dopo le repentine dimissioni di Nobuaki Kurumatani, lo scorso aprile: non a caso, l’uomo che in questi mesi ha promesso di «continuare il dialogo» con gli azionisti attivisti.

Crisi Toshiba iniziata nel 2015

Kurumatani si era dimesso dopo il fallimento di un tentativo di acquisizione di Toshiba per 20 miliardi di dollari da parte di Cvc, di cui lo stesso manager era stato ai vertici. Continua così la fase critica di Toshiba, iniziata nel 2015 con la scoperta di una grave frode contabile e aggravata due anni dopo dal fallimento della sua attività nucleare negli Stati Uniti.

Fonte: Il Sole 24 Ore