Trasparenza, obblighi differenziati per le imprese multinazionali

A pochi mesi dall’entrata in vigore del Dlgs 104/2022 – il cosiddetto decreto Trasparenza – i nuovi obblighi informativi continuano a impegnare le imprese, travolte in pieno agosto dalla necessità di adeguare la propria documentazione contrattuale a disposizioni per molti aspetti tutt’altro che chiare, nonostante gli sforzi interpretativi dell’Ispettorato del Lavoro prima e del ministero del Lavoro poi.

Complice la necessità di assicurare in tempi strettissimi che agli assunti dal 13 agosto fosse fornita una adeguata informativa sui numerosi elementi oggetto del decreto, l’attenzione si è fino ad oggi concentrata per lo più sui contenuti dei contratti di lavoro e dei loro allegati.

La portata del decreto Trasparenza, però, va ben oltre il momento dell’instaurazione del rapporto di lavoro, comportando obblighi inerenti il suo intero svolgimento.

Infatti, nel modificare l’articolo 3 del Dlgs 152/1997 il provvedimento chiarisce innanzitutto come sia dovere dell’impresa datrice di lavoro o committente quello di comunicare per iscritto al lavoratore ogni variazione agli elementi oggetto di informativa obbligatoria, che non derivi direttamente dalla modifica di disposizioni legislative, regolamentari o della contrattazione collettiva, entro almeno il primo giorno di decorrenza di tali variazioni.

Non è tutto, poiché il nuovo decreto prende in considerazione anche eventi specifici, al ricorrere dei quali sorgono ulteriori e diversi obblighi in capo al datore di lavoro.

Fonte: Il Sole 24 Ore