Tumore al pancreas, l’Italia in prima fila per sconfiggere il big killer

Intelligenza artificiale e Machine learning

Un’altra strada è quella di investire sull’intelligenza artificiale e sulle potenzialità che offre nell’estrarre informazioni utili. «Il nostro obiettivo è elaborare una capacità di predizione pre-operatoria superiore a quella in uso fino ad ora, in modo da poter valutare, per il singolo paziente, la probabilità di comparsa di complicanze e la loro gravità, e da mettere in atto provvedimenti per limitarle – spiega Giovanni Capretti, ricercatore e chirurgo generale specializzato in patologia pancreatico-duodenale dell’Istituto Clinico Humanitas – L’utilizzo dell’AI consentirà in futuro di ottimizzare il percorso di diagnosi e di trattamento del singolo paziente che potrebbe in alcuni casi, ad esempio, non prevedere l’intervento chirurgico ma solo trattamenti radio o chemioterapici».

Formazione e ricerca

In tema di formazione, il team del Pancreas dell’Ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda organizza un corso specifico, giunto alla settima edizione, per assistere agli interventi di chirurgia in diretta e da qualche anno in 3D con tecnica aperta e tecniche mininvasive laparoscopiche e robotiche.

A Palermo, invece, Upmc (University of Pittsburgh Medical Center), gruppo sanitario accademico tra i principali degli Stati Uniti, e il centro Ismett, eccellenza per trapianti e terapie ad alta specializzazione, hanno costituito la prima Pancreatic Unit della Sicilia. Il team multidisciplinare, coordinato da Luca Barresi, primario e presidente regionale dell’Associazione gastroenterologi ospedalieri, si pone l’obiettivo di coordinare l’attività di tanti professionisti con l’obiettivo di curare i pazienti secondo standard di altissima qualità e formare giovani professionisti specializzati nel cancro al pancreas.
«Aver dato vita alla prima Pancreatic Unit in Sicilia rappresenta un passo importante per tutta la rete scientifica del Mediterraneo – ha commentato Barresi – Il nostro obiettivo è creare un team con competenze alte e trasversali, che sia in grado di spronare altre realtà del settore a impegnarsi nella ricerca in un ambito in cui c’è ancora molto da scoprire

Diagnosi e medicina personalizzata

La diagnosi di cancro al pancreas è spesso tardiva, poiché il tumore non dà sintomi, e in molti pazienti il tumore resiste alle chemioterapie, verosimilmente anche a causa di una sottopopolazione cellulare tumorale con caratteristiche di staminalità: queste cellule sono in grado di rigenerare il tumore stesso e di adattarsi a modificazioni dell’ambiente circostante, come la presenza di farmaci o la scarsità di risorse vitali. L’individuazione di nuovi biomarcatori e l’utilizzo di trattamenti più efficaci e specifici sono dunque una priorità per il trattamento più efficace di questa malattia.

Il gruppo di ricerca dell’Istituto di genetica e biofisica “Adriano Buzzati Traverso” del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Igb) di Napoli, coordinato da Enza Lonardo, ha condotto di recente uno studio i cui risultati sono stato pubblicati sul Journal of Experimental & Clinical Cancer Research. I dati ottenuti hanno portato all’identificazione di una sottopopolazione di cellule staminali tumorali altamente metastatica e caratterizzata dall’espressione della proteina LAMC2. «La presenza di questa proteina favorisce la migrazione delle cellule tumorali in organi secondari e ne incrementa il potenziale di staminalità, rendendole altamente resistenti ai trattamenti chemioterapici e favorendo l’insorgenza di metastasi, in particolare nel fegato», spiega Lonardo.

Fonte: Il Sole 24 Ore