Turismo, per il ponte del 2 giugno giro d’affari da 6,9 miliardi

Quasi un quarto degli italiani partirà per il ponte del 2 giugno. Si tratta di quasi 15,2 milioni di persone che tra soggiorno, escursioni e gite fuori porta metteranno in moto un giro d’affari di 6,9 miliardi, mentre il soggiorno medio sarà di 3,1 giorni con una spesa pro capite di 454 euro. Quasi tutti, il 94%, resteranno in Italia optando o per le località rivierasche o per quelle vicino a casa. Queste le previsioni di Federalberghi, realizzate da Acs Marketing solutions, in vista del ponte per la Festa della Repubblica.

«La ripresa c’è – dice Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi -. La gente ha voglia di muoversi e per farlo programma la sua vacanza con largo anticipo. Il last minute non va più tanto di moda: ci si vuole garantire il meglio, magari restando nel proprio Paese, trovandosi di fronte ad un’occasione come il ponte del 2 giugno, considerando che quest’anno il calendario fa cadere la festività di venerdì».

Località marine

Alla luce dei dati raccolti Federalberghi prevede che le località marine saranno prese d’assalto, senza dimenticare quel 26% che sceglierà le città d’arte e quasi un 13% che opterà per la montagna. Altri trascorreranno le giornate del ponte ai laghi o alle terme. La scelta dell’alloggio premia, nel 28% dei casi, la casa di parenti o amici, le strutture alberghiere sono scelte da quasi un quarto dei turisti, i bed & breakfast dal 22%. In un caso su otto l’occasione è per preparare la seconda casa di famiglia, mentre i residence raccolgono il 4% degli ospiti.

Il budget medio è di 454 euro a persona che diventano 425 euro per coloro che resteranno in Italia. L’auto resta il mezzo di trasporto preferito, scelto da 3 vacanzieri su 4. L’aereo sarà utilizzato dal 10,4% dei vacanzieri e batte ampiamente il treno. Scelte dettate dalla comodità e dalla rapidità per raggiungere la destinazione. Chi ha deciso di andare all’estero ha stanziato quasi 920 euro. Si tratta di quella quota di circa 252mila connazionali che voleranno all’estero soprattutto verso le capitali europee e altre destinazioni marine a breve e medio raggio.

Inflazione e rincari

Le scelte per il ponte sono condizionate dall’inflazione e dei rincari. Infatti i 6,9 miliardi avrebbero potuto essere di più. Quasi la metà dei turisti ha deciso di ridurre il budget per l’imminente ponte proprio a causa degli aumenti dei prezzi. La maggiore voce di spesa è legata alla ristorazione, che assorbe il 30% della spesa prevista. Seguono le spese per il viaggio (20%), l’alloggio (28%) per finire con lo shopping al 9%. Coloro che resteranno a casa lo faranno soprattutto a causa delle difficoltà economiche (45%), un altro 18,4% per motivi familiari mentre per motivi di salute resterà a casa il 10,6%.

Fonte: Il Sole 24 Ore