Tutto venduto per la seconda parte della collezione Macklowe

Gli ultimi 30 lotti della collezione Macklowe rimasti dopo la grande asta di novembre scorso sono stati tutti venduti a New York da Sotheby’s la sera del 16 maggio, raggiungendo 246 milioni di dollari, oltre la stima alta. Complessivamente quindi la collezione ha ricavato 922 milioni di $ e si posiziona quindi in cima alla classifica delle vendite, superando anche la collezione Rockefeller. I 30 lotti finali hanno suscitato spesso interesse da diversi compratori, ma in alcuni casi la garanzia di parte terza ha dovuto stimolare la vendita alla riserva. L’Espressionismo Astratto ha dato il contributo principale, con apporti anche dal Minimalismo e la Pop Art. Oltre all’arte americana del dopoguerra erano rappresentati anche cinque lavori tedeschi e tre europei di arte moderna.

L’arte americana

Quasi un quinto del ricavo è dovuto ad un drammatico lavoro di Mark Rothko del 1960, caratteristica tela a tre campi dai toni di bruno su un fondo blu appena accennato, contesa anche da un telefono basato ad Hong Kong fino a 48 milioni di $ con le commissioni, entro la stima di 35-50 milioni. Due tele di De Kooning partite dalla stessa stima di 7-10 milioni hanno trovato accoglienza radicalmente diversa: la prima solare a campi gialli e arancio è stata contesa fino a 17,8 milioni di $, mentre la seconda ha dovuto accontentarsi di sfiorare i 9 milioni. Due lavori anche per Cy Twombly, una composizione a tratti bianchi su fondo Grigio ‘Synopsis of a Battle’ è stata aggiudicata entro la stima di 12-18 milioni a 15,3 milioni di $, ed una scultura ha superato di poco la stima alta di 4 milioni.

In ambito minimalista si sono affermate due tele bianche di Robert Ryman, rispettivamente ‘Swift’ per 10,7 milioni entro la stima di 8-12 milioni, e ‘Surface Veil 3′ a 1,7 milioni, oltre la stima alta, nonché due lavori geometrici di Agnes Martin, il primo conteso fino a superare la stima alta a 6,4 milioni di $, il secondo invece lungamente conteso fino a sfiorare 10 milioni, un multiplo della stima di 2,5-3,5 milioni di $. Probabilmente salvato dalla garanzia, invece, ‘Elements IV’ di Brice Marden, composizione geometrica a otto bande di quattro colori ripetuti, che si è fermato a 7 milioni a meta della stima grazie alle commissioni.

In ambito Pop Art non poteva mancare Andy Warhol con un ‘Self Portrait’ con parrucca in versione camuflage venduta a 18,7 milioni entro la stima, e una ‘Falce e Martello’ su fondo rosso che ha raggiunto la stima alta a 6,4 milioni di $. Lungamente conteso anche un ‘Mirror 9′ di Roy Lichtenstein, su base tonda, che ha triplicato la stima alta a 6 milioni di dollari. In ambito neo-Pop hanno trovato compratori due lavori di Jeff Koons: una vetrina con due aspirapolvere verso la stima alta a 4,4 milioni e il pupazzo ‘Popples’ a 3,9 milioni, al doppio della stima alta.

Pittura tedesca e maestri europei

A completare il quadro milionario ci sono due lavori di Gerhard Richter, con un monumentale paesaggio iperrealista ‘Seascape’, brevemente conteso fino a 30,2 milioni, a metà della stima di 25-35 milioni, e un lavoro astratto ‘Green’ conteso fino a 3,5 milioni da una stima di 1,5-2 milioni di $. Risultati oltre le stime per due lavori di Sigmar Polke, ‘Plastic Tubes’ a 6,4 milioni e ‘The Copyist’ a 6 milioni rispettivamente. Salvato dalla garanzia, invece, un lavoro di Anselm Kiefer che ha sfiorato la stima bassa di 700mila $. Tre i lavori ‘moderni’ europei in catalogo: una scultura ‘Stele II’ di Giacometti è passato di mano a 8,6 milioni entro la stima di 7-10 milioni, un grande nudo di Dubuffet a 5,4 milioni sempre entro la stima e, infine, una piccola scultura di Picasso ‘Jeune homme’ contesa fino a 2,3 milioni da una stima di 1-1,5 milioni di $.

Fonte: Il Sole 24 Ore