Un anno di «Issimo», a gusto e bellezza si aggiuge il viaggio

Le scarpe dell’archivio storico di Ferragamo, le ceramiche di Francesco De Maio, i cuscini di Lisa Corti, i gioielli di Pomellato. E poi libri (come Never Trust a Skinny Italian Chef di Massimo Bottura), box per golosi (quello con le creme e confetture di Niko Romito, tra gli altri) e il merchandise con le iconiche righe gialle e bianche che sono diventate il tratto distintivo dei luxury hotel del gruppo, dai teli da mare agli ombrelloni, gli stessi che si trovano al Pellicano di Porto Ercole, alla Posta Vecchia di Palo Laziale o al Mezzatorre di Ischia.

Viaggio nel gusto e nella bellezza

Un giro virtuale su Issimo è un vero e proprio viaggio nel gusto italiano: il portale di e-commerce creato da Marie-Louise Sciò – ceo e direttore creativo di Pellicano Hotels – ha tagliato il traguardo del primo anno di vita con un “bottino” di un milione di euro. Non male per una startup nata nel pieno della pandemia, durante il primo lockdown a fine maggio 2020: «Quando tutti volevano uno spicchio d’Italia, non potendo viaggiare nel nostro paese. È un progetto che nasce da chi di mestiere fa hôtellerie, siamo un team di otto persone e nessuno di noi aveva un background e competenze specifiche di e-commerce. Ma adesso stiamo imparando, ci stiamo divertendo tantissimo e vogliamo ingrandirci».

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Un nome al superlartivo

A funzionare è stato innanzitutto la scelta del nome, “Issimo”, suffisso che ammicca alla passione degli stranieri per i superlativi italiani: le categorie vanno dunque da Bellissimo (home decor) a Chicissimo (moda) a Buonissimo (cibo). «Una di quelle che sta andando meglio in realtà è proprio Pellicanissimo – conferma la Sciò proprio dal Mezzatorre di Ischia, dove la stagione estiva sta registrando numeri molto positivi – cioè la vetrina di tutto ciò che è legato ai nostri alberghi, dal semplice posacenere alle friulane con il logo del Pellicano. Ma è interessante vedere i carrelli degli acquisti, sempre molto variopinti, in cui magari troviamo insieme un blazer e il box di Enzo al 29 per preparare l’amatriciana. I clienti principali sono americani, poi inglesi, francesi, tedeschi e anche tanti italiani».

Esperienze diverse ogni giorno

Il filo conduttore tra le categorie è la qualità: sono tante le aziende che chiedono di collaborare ma è Issimo a scegliere i brand, i prodotti e le collezioni capaci di esprimere un made in Italy meno ovvio e più di nicchia. «Io negli hotel mi occupo anche delle boutique – prosegue – e di tutto quello che è visivo e sensoriale. Volevo trovare un modo per far crescere il nostro gruppo e capitalizzare, in un modo più rapido rispetto alle ulteriori acquisizioni di hotel, tenendo conto che negli ultimi dieci anni si è aggiunto solo il Mezzatorre. La soluzione è online, dove posso comunicare la nostra estetica, il nostro gusto e il nostro senso di ospitalità. Issimo è un portale particolare, più orizzontale che verticale nella selezione di prodotti, che però devono appunto essere tutti superlativi. È un contenitore di idee e di passioni in cui rompiamo il tradizionale modello di e-commerce. Ogni giorno lanciamo esperienze e storie nuove: metà del sito si basa infatti su contenuti editoriali che raccontano l’Italia secondo il nostro stile, anche attraverso guide, itinerari e ricette. Issimo è quasi il nostro quarto hotel».

In arrivo anche il viaggio «Italianissimo»

Sicuramente è l’estensione di quella raffinata esperienza alberghiera firmata dalla famiglia Sciò che è ormai riconosciuta e ricercata da una clientela di fedelissimi da ogni angolo del pianeta. A breve il portale si arricchirà di una sezione dedicata al viaggio – Italianissimo – e verranno implementate diverse categorie, in particolare Bellissimo, con le carte da parati Dedar, ceramiche pugliesi e una linea di arredamento firmata Pellicano, tra le altre cose. Grandi brand simboli del made in Italy e piccoli artigiani felici di usufruire del database e della visibilità del gruppo. Le ambizioni della Sciò sono dichiaratamente alte: «Vogliamo che Issimo diventi il one stop shop per tutto quello che è italiano. È un progetto che piace tanto e che ha un potenziale pazzesco per la sua trasversalità. L’obiettivo è di arrivare a 20 milioni di euro di fatturato entro i prossimi 5 anni. Stiamo cercando investitori che ci aiutino a crescere in questa direzione».

Fonte: Il Sole 24 Ore