Un laser per scovare cibi contaminati in negozi e industrie: Enea lancia Safefood

Il laser per contrastare le sofisticazioni alimentari sia nelle industrie alimentari sia nella grande distribuzione. Il dispositivo fotoacustico si chiama “Safefood“ ed è stato realizzato dall’Enea che già pensa a una soluzione per i negozi e i banchi dei mercati. Il prototipo è in grado di rintracciare, in tempo reale, contaminanti su campioni non trattati con il prelievo di piccole quantità di prodotto.

«Il sistema laser è stato progettato per essere installato lungo le linee di produzione – dice Luca Fiorani, ricercatore Enea del Laboratorio diagnostiche e metrologia del Centro ricerche di Frascati –. È facilmente trasportabile e si caratterizza per la rapidità di esecuzione della misura che viene svolta in pochi minuti». All’orizzonte anche la realizzazione di un secondo prototipo da utilizzare nei punti vendita, dagli scaffali dei negozi ai banchi del mercato.

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«Il sistema che abbiamo messo a punto non richiede il pretrattamento del campione con reagenti chimici – sottolinea il ricercatore – e può quindi essere facilmente utilizzato da personale non specializzato, dopo una breve formazione sul suo utilizzo». Banco di prova è stata la rivelazione rapida di zafferano adulterato.
Alla base del nuovo dispositivo, come chiariscono dall’agenzia di ricerca c’è la spettroscopia laser fotoacustica, una tecnica già usata in diagnostica medica, rivelazione di esplosivi e monitoraggio dell’inquinamento. Il sistema utilizza luce e suono per funzionare.

«L’onda sonora è tanto più forte quanto maggiore è l’assorbimento del campione- continua Fiorani – in questo modo si misura lo spettro di assorbimento infrarosso del campione, con il vantaggio, rispetto ad altre tecniche spettroscopiche, di poterlo irraggiare con una sorgente molto più potente».Il sistema laser ha già fatto il cosiddetto salto dal laboratorio all’industria. «Abbiamo un accordo con un’azienda dell’apicoltura per il controllo della filiera del miele, a partire dalla rilevazione della presenza di pesticidi in polline e api – continua Fiorani –. Inoltre, abbiamo stipulato un contratto con l’azienda Chelab della multinazionale Mérieux NutriSciences Corporation, presente in 24 paesi, con cento laboratori e 7mila dipendenti, che mira a proteggere la salute dei consumatori in tutto il mondo e offre una vasta gamma di servizi analitici e di consulenza per prodotti alimentari, ambientali, agrochimici, di consumo, cosmetici e farmaceutici».

In corso anche una collaborazione in materia di antisofisticazione con altre aziende: una di distribuzione di prodotti per l’alimentazione zootecnica, e un consorzio di ricerca tecnico-scientifica e per l’innovazione nell’industria agroalimentare, costituito da 31 imprese.

Fonte: Il Sole 24 Ore