Una filiera intera per lo spazio: per l’Italia opportunità da sfruttare

L’economia legata allo spazio in Italia sta bene: nel 2022, dopo i terribili mesi dell’epidemia di Covid, si è consolidata e il nostro Paese ha chiaramente operato per avere una posizione autorevole in Europa, accanto a Francia e Germania.

Ci si è chiesti come sarà, o meglio dovrà essere, il 2023, in un breve ma interessante convegno organizzato dall’Osservatorio per la Space Economy del Politecnico di Milano, e aperto da Simonetta di Pippo, che ora è docente alla Bocconi proprio per questi temi, dopo gli anni passati a Vienna, all’ufficio dell’Onu per lo Spazio.

Ne è uscito un quadro interessante e “sfidante” per tutti gli attori del nostro Paese, che, ricordiamolo, è fra i pochissimi ad avere l’intera filiera legata allo Spazio: dai razzi vettori alla costruzione di satelliti, dalla ricezione di dati dallo spazio alla loro elaborazione. Abbiamo ottime competenze e capacità tecniche e costruttive che ci piazzano nei primissimi posti in Europa e come partner importanti a livello internazionale, sia per la Stazione Spaziale che per il nuovo complesso ed eccezionale programma Lunare.

Sono ben noti i nomi dei grandi player del campo: Leonardo, Thales Alenia Space, Telespazio, ma sono oltre 200 le Pmi e tantissime le startup, che si formano di continuo, e che, come ha messo in luce Massimo Comparini, ad di Thales Alenia Space, sono la linfa vitale per lo sviluppo del settore in sincronia con le gr+andi imprese, indispensabili oggi in parole povere.

I motivi della rivoluzione che ha investito negli ultimi, pochi, anni l’economia dello spazio sono noti: miniaturizzazione dell’elettronica, che permette satelliti del volume di un litro in avanti, e standardizzazione delle procedure. Insieme queste due nuove realtà hanno portato a un abbattimento dei costi tale da permettere praticamente a chiunque, istituzione ma anche privato, l’accesso allo spazio e, al tempo stesso, la nascita di popolatissime costellazioni di micro o medio satelliti: l’americana Starlink di Elon Musk è certo la più famosa, ma certamente non è l’unica.

Fonte: Il Sole 24 Ore