Visitatore che sei, esperienza che trovi

Silenzio, luci soffuse e appena il visitatore varca la soglia parte automaticamente, in cuffia, la narrazione della sala che accoglie pezzi archeologici di epoca etrusca. Basta avvicinarsi alle teche e la descrizione delle opere inizia da se. Un’esperienza utente ben diversa dalle tradizionali audioguide a pulsanti che interrompono il ritmo della visita al museo e in cui difficilmente si è sincronizzati con i nostri accompagnatori. Qui all’interno del Museo d’Arte della Fondazione Luigi Rovati, aperto poche settimane fa, tutto è molto fluido grazie alla tecnologia migliore, quella che si esprime senza essere di impiccio né farsi vedere.

L’elegante user experience si poggia su un’infrastruttura hardware di indoor positioning location-based (in grado cioè di rilevare la presenza delle persone nello spazio) che si basa su beacon.

Un sistema che integra tutti i servizi

L’audioguida è uno dei tasselli della piattaforma digitale unica, Experience Guide, che costituisce l’aspetto più innovativo del museo. Solitamente le diverse funzioni di un’istituzione culturale sono gestite da software differenti tra loro, che non si parlano: il ticketing, il Crm (ovvero il gestionale), il Ccms (il sistema di gestione delle collezioni). «A fronte della richiesta della committenza di integrare tutti questi aspetti – racconta Alessandro Masserdotti, cofondatore dello studio Dotdotdot,- abbiamo messo a frutto tutta la nostra esperienza maturata nell’ambito dell’industria e di fatto abbiamo creato un system integrator inesistente sinora in ambito culturale».

Contenuti personalizzati in base all’utente

Mettere assieme servizi, dati e contenuti in un’unica governance digitale ha conseguenze rilevanti. Una volta scaricata l’app, presto disponibile sugli store, l’utente sarà invitato (non obbligato) a compilare il profilo utente e i dati saranno gestiti in modo anonimizzato. Al momento della visita lo smartphone dialoga con l’architettura digitale passo passo. In futuro all’utente potranno essere proposti nell’audioguida il percorso e i contenuti più ideonei per età (percorso adulti, bambini ecc) o per conoscenze e interessi (pubblico generalista, specialisti, docenti ecc). Ogni visitatore potrà dunque ricevere in modo personalizzato i contenuti, che possono essere prodotti e modificati direttamente dal team del museo sulla piattaforma.

Un feedback dal pubblico sull’allestimento

Intanto con questo sistema il museo (nella foto di Delfino Sisto Legnani, DSL Studio, in alto il piano nobile) ha iniziato a monitorare in tempo reale quanti e quali contenuti dell’audioguida vengono ascoltati e il flusso dei visitatori nelle sale, così da avere un feedback su come il pubblico fruisce gli spazi e l’esposizione. Di fatto il museo si è dotato di uno strumento di analisi che può offrire informazioni per apportare eventuali modifiche all’allestimento e fornire indicazioni utili ai curatori.

Fonte: Il Sole 24 Ore