Volkswagen, la Cina sostiene l’utile. Multa da 100 milioni per le emissioni. Bene le vendite a fine 2020: balzo del titolo

L’eurotrappola trappola è scattata. Multa al gruppo Volkswagen per il mancato rispetto dei limiti di emissioni di anidride carbonica per il 2020. La più grande casa automobilistica per veicoli venduti dovrà pagare almeno 100 milioni di euro perché, ha scritto il Financial Times, le emissioni prodotte in Europa sono state pari a 99.8g/Km di CO2. Le Case automobilistiche sono tenute a centrare entro fine anno gli obiettivi fissati dall’Unione europea in tema di emissioni di CO2, che è di 95 g/km come termine massimo sulla media ponderata di quanto immatricolato nel corso del 2020.

E la multa corrisponde a 95 euro per ogni grammo in più. Altre case, come Psa, ma anche le tedesche Daimler e Bmw, hanno dichiarato di avere rispettato i limiti. Così Renault (secondo quanto dichiarato dal ceo Luca De Meo), Ford ha tentato di parare il colpo attraverso l’alleanza con Volvo) e Fca ha cercato di fare altrettanto grazie a un pool con Tesla.

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I progressi in corso

La notizia interferisce con lo sforzo di un gruppo che ha cercato di riparare il danno di immagine provocato dal Dieselgate, lo scandalo delle emissioni truccate, scoppiato nel 2015 e costato oltre 30 miliardi in risarcimenti e sanzioni, guadagnandosi un ruolo crescente nella produzione di veicoli elettrici. Il gruppo intende superare Tesla (499mila veicoli venduti nel 2020) già nel corso di quest’anno dopo avere visto aumentare le vendite di veicoli elettrici da 72.600 a 315.400 (quasi il 10% del totale venduto, era l’1,7% un anno fa), con una diminuzione di produzione di CO2 da parte della nuova flotta (in particolare i nuovi modelli Vw e Audi) pari al 20%. «Stiamo facendo buoni progressi sulla strada per diventare un’azienda a emissioni zero. Abbiamo ridotto significativamente le emissioni di CO2 della nostra nuova flotta di veicoli nell’Ue», ha ribadito Herbert Diess, ceo del gruppo. Quanto a pareggiare i conti con i californiani sul piano delle tecnologie è un altro discorso. L’obiettivo posto da Diess con la Mission T (31dirigenti senior di Volkswagen, Audi e Porsche coinvolti) è il 2024.

Effetto Covid sui conti, ma la Cina aiuta

Volkswagen ha poi annunciato oggi che il suo risultato operativo, al netto delle poste non ricorrenti, si dovrebbe attestare intorno ai 10 miliardi di euro nel 2020, in significativo calo, nell’anno della pandemia, rispetto ai 19,3 miliardi del 2019 (-48%). Il flusso di cassa netto riportato nel settore automobilistico è previsto a circa 6 miliardi di euro, ha aggiunto casa tedesca, che contende a Toyota il primato nelle vendite. Il dettaglio dei dati sarà noto alla Conferenza annuale del 16 marzo.

C’è da dire che la forte domanda in Cina, il più grande mercato di Vw con circa 3 milioni di veicoli consegnati nel 2019 e il 14,6% di quota di mercato (e che ha recuperato parecchio nella seconda parte dell’anno limitando il passivo a un -1,9% e 25,3 milioni di veicoli), ha aiutato il produttore tedesco a difendersi dall’epidemia di coronavirus che ha scatenato lo stop più grave della produzione automobilistica globale dalla seconda guerra mondiale. Sebbene le consegne nel mondo siano diminuite del 15% a 9,3 milioni, Vw alla fine ha registrato un piccolo aumento in fatto di market share perché alcuni concorrenti hanno subito un colpo anche peggiore.

Fonte: Il Sole 24 Ore