30 anni fa Clinton svelò il segreto della base militare

30 anni fa Clinton svelò il segreto della base militare

30 anni fa esatti, il 29 settembre 1995, veniva reso noto il segreto dell’Area 51: in quella grande area desertica del Nevada, in Usa, non ci sono Ufo atterrati o catturati e neppure extraterrestri sbarcati da astronavi o infine un centro per il contatto coi “marziani”.

Lo disse pubblicamente, appunto 30 anni, fa nientemeno che il Presidente degli Stati Uniti, allora Bill Clinton, per dissipare le teorie di varie cospirazioni che, dalla fine della Seconda guerra mondiale, si erano susseguite sempre più insistenti: nell’Area 51, 26000 chilometri quadrati di deserto, o quasi, nel Nevada a circa 150 chilometri dalla famosa Las Vegas, c’era solamente, si fa per dire, una gigantesca base militare americana 100% topo secret. In quest’area, grosso modo grande come il Piemonte, su cui i sovietici da tempo puntavano i telescopi dei loro satelliti, si sperimentavano, e lo si fa ancora, armi nuove americane o di altri, anche potenziali avversari, se non nemici.

Molti lettori ricorderanno che negli anni ‘50 e ‘60 del secolo scorso, forse sull’onda della Seconda guerra mondiale e del terrore della bomba atomica, erano state avanzate, dai consueti complottisti, teorie di ogni genere riguardo le segnalazioni di ufo, oggetti volanti di origine extraterrestre. Venivano falsificate spesso le immagini di piatti volanti, fantocci che rappresentavano extraterrestri vivi o morti, tutti con grandi occhi e macrocefali, particolari ghiotti per i seguaci di Freud. Altre volte venivano ritrovati fortunosamente extraterrestri e proclamati nostri fratelli cosmici, per non parlare di gente rapita e analizzata nei dischi volanti o animali che salivano a bordo trasportati da raggi, generalmente verdi. Probabilmente i militari americani lasciarono correre perché così nessuno, nell’opinione pubblica americana, si pose il problema di cosa realmente ci fosse in quell’area.

La mania dei dischi volanti ispirò, e per la verità ancora continua a farlo, decine di film, da capolavori come “La guerra dei mondi” di Wells fino al recente e gustosissimo “Mars Attack”, addirittura Ennio Flaiano, ottimo scrittore e osservatore degli italiani, scrisse “Un marziano a Roma”, città che digerisce tutti in pochi giorni, anche l’extraterrestre in visita qui sulla Terra.

Fonte: Il Sole 24 Ore