43.585 ettari persi in 18 anni, Ispra allerta

43.585 ettari persi in 18 anni, Ispra allerta

Non si tratta più soltanto di espansione residenziale. A divorare metri cubi su metri cubi di terra sono ormai le infrastrutture per nuovi centri logistici, come quello realizzato nel Comune di Anzola, in provincia di Bologna tra il 2022 e il 2023 di oltre 15 ettari, e le infrastrutture e della produzione energetica. Secondo i dati Ispra, nel solo biennio 2022-2023 i cantieri e le infrastrutture hanno sottratto al territorio oltre 5.100 ettari.

Nel periodo 2006-2023, le aree destinate alla logistica hanno occupato 5.606 ettari di suolo, di cui ben 504 ettari solo nell’ultimo anno. Per gli impianti fotovoltaici, la superficie occupata è salita a 16.149 ettari, con un incremento di 421 ettari tra il 2022 e il 2023.

Roma al primo posto per nuove costruzioni

Roma è al primo posto in Italia per nuove costruzioni, tanto che l’Atlante dedica alla Capitale un intero capitolo. Un quarto della superficie della capitale è ormai occupato da costruzioni e infrastrutture.

Anche se tra il 2006 e il 2021 il consumo di suolo si è quasi dimezzato, nel 2023 sono comunque stati occupati altri 65 ettari, e nel 2024 si sono aggiunti ulteriori 52,6 ettari tra nuove edificazioni e cantieri.

Colpite le aree più fragili, come le zone costiere

La pressione antropica si concentra in particolare su aree preziose dal punto di vista ambientale, come quelle costiere. Le coste italiane hanno perso 33.078 ettari di suolo tra il 2006 e il 2023 nei primi 10 km dalla linea di costa. Il suolo già consumato rappresenta il 24,3% di quest’area. Un esempio è la zona industriale e commerciale di Pietrasanta, a Lucca, che tra il 2006 e il 2012 ha visto costruzione di una nuova area di circa 4 ettari destinata ad attività industriali e commerciali.

Fonte: Il Sole 24 Ore