
«50 Best Restaurants», per Torino e il Piemonte vetrina che vale come uno spot da 100 milioni
Qualunque sia l’elenco dei “50Best” 2025 che sarà rivelato questa sera, 19 giugno, nell’auditorium del Lingotto, per Torino e il Piemonte non potrà che essere un successo.
Basta guardare ad alcuni numeri dell’evento per la prima volta celebrato in Italia – ormai troppo lungo e ridondante il nome intero (The World’s 50 Best Restaurants) per la classifica sempre più nota anche al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori e degli appassionati di fine dining – e registrare il fermento che negli ultimi giorni ha attraversato il mondo enogastronomico, piemontese e non solo. Al successo dei 50Best contribuisce anche la formula, non una guida ma un “elenco 1-50” (preceduto dal 51-100 annunciato nelle scorse settimane) che attira lo sguardo di tutto il mondo in una sola serata, con il vincitore che non può essere riconfermato l’anno successivo, ma che entra in una sorta di hall of fame per lasciare spazio a chi ambisce al gradino più alto del podio.
Ma per Torino, dicevamo, questo conta poco, perché a essere importante è il palcoscenico internazionale: per almeno 4 giorni saranno stati in città e nel resto della regione (anche grazie ad eventi e tour organizzati ad hoc da enti e amministrazioni locali) oltre 1.300 ospiti, più di 250 media specializzati e almeno un centinaio tra i migliori chef al mondo.
Da un’analisi svolta sulle passate edizioni dall’esperta di turismo enogastronomico Roberta Garibaldi, i vantaggi si sviluppano su almeno tre livelli. Il primo riguarda la copertura mediatica internazionale che attirerà l’attenzione su Torino e sull’Italia. L’edizione di Valencia 2023 ha ad esempio raggiunto un valore equivalente pubblicitario di 106 milioni di dollari, in aumento rispetto alle edizioni precedenti, con oltre 12.000 articoli pubblicati e 89 milioni di impressioni sui social media.
Il secondo livello di impatto è rappresentato dalla presenza fisica di ospiti, giornalisti, chef, sponsor, tra cui alcuni dei più importanti attori mondiali del settore gastronomico. «Questa partecipazione su Valencia ha generato benefici economici diretti per la città, stimati in 5 milioni di dollari», dice lo studio.
Il terzo livello di impatto riguarda «la legacy a lungo termine». La presenza di personalità influenti del mondo gastronomico offre una straordinaria opportunità per l’Italia: molti ospiti coglieranno l’occasione per approfondire la conoscenza delle nostre eccellenze enogastronomiche, scoprendo ristoranti, produttori locali e destinazioni meno conosciute.
«Non va dimenticato poi l’impatto diretto che la classifica dei 50 Best ha avuto sullo sviluppo della gastronomia mondiale, contribuendo a far emergere cucine e culture culinarie, come quelle nord-europea e sudamericana.La visibilità offerta dall’evento influenza i gusti e le tendenze gastronomiche e la domanda di prodotti tipici dei territori coinvolti», ha commentato Garibaldi, docente all’Università di Bergamo, presidente di Aite-Associazione Italiana Turismo Enogastronomico e autrice del report annuale sul turismo enogastronomico in Italia, che ha guidato l’ottenimento della candidatura con Federico Ceretto e Massimo Bottura, prima che Regione Piemonte prendesse il timone.
Fonte: Il Sole 24 Ore