8 per mille, dal Cdm sì alla ripartizione di risorse per 202 milioni di euro

8 per mille, dal Cdm sì alla ripartizione di risorse per 202 milioni di euro

Il Consiglio dei ministri ha deliberato in merito alla ripartizione delle risorse dell’8 per mille relative all’anno 2024 che i contribuenti hanno scelto di destinare allo Stato. Tali risorse ammontano, complessivamente, a 202 milioni di euro. La quota espressa, cioè corrispondente a scelte fatte dai contribuenti tra le varie finalità specifiche cui può essere destinata la quota statale, ammonta a 128 milioni di euro. La quota inespressa, cioè destinata genericamente allo Stato, senza destinazione specifica da parte del contribuente, ammonta a 73 milioni di euro.

Scelte direttamente espresse

In particolare, ai sensi dell’articolo 46-bis, del decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124, per quanto riguarda le risorse relative alle scelte direttamente espresse dai contribuenti, devono essere ripartite tra le varie categorie in base alle percentuali comunicate dall’agenzia delle Entrate, la proposta ripartizione prevede: per la fame nel mondo, euro 19.225.833,37 (9,36%); per le calamità naturali, euro 25.444.347,93 (12,38%); per l’assistenza ai rifugiati e ai minori stranieri non accompagnati, euro 9.612.323,09 (3,45%); per la conservazione di beni culturali, euro 24.099.372,87 (9,20%); per l’edilizia scolastica, euro 59.138.620,62 (29,21%). Non sono presenti preferenze per la categoria “prevenzione e recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche”, poiché tale opzione è stata introdotta solo a partire dalle dichiarazioni dei redditi del 2024 (redditi prodotti nel 2023).

E non

Quanto invece alle risorse relative alla quota a diretta gestione statale per le quali non è stata operata la scelta dei contribuenti, oggetto di ripartizione 2024, si prevede la destinazione all’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo di un importo pari a euro 14.739.101,61, pari al 20% del totale, come previsto ai sensi dell’articolo 18, comma 2, lettera e), della legge 11 agosto 2014, n. 125; euro 58.956.406,46, pari al restante 80%, alla categoria “prevenzione e recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche”. Lo schema di delibera prevede, infine, che le eventuali risorse che dovessero residuare saranno destinate con successiva delibera, nel rispetto delle finalità di cui agli articoli 47 (scopi di interesse sociale o di carattere umanitario a diretta gestione statale, nonché scopi di carattere religioso a diretta gestione della Chiesa cattolica) e 48 (da parte dello Stato per interventi straordinari per fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati e ai minori stranieri non accompagnati, conservazione di beni culturali, e ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica nonché prevenzione e recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche; da parte della Chiesa cattolica per esigenze di culto della popolazione, sostentamento del clero, interventi caritativi a favore della collettività nazionale o di paesi del terzo mondo) della legge 222 del 1985.

Fonte: Il Sole 24 Ore