A.A.A. Mister Festival cercasi: Sanremo a caccia di un city manager (forse)

Un city manager per Sanremo durante il festival? «Rifletterò su quest’idea», dichiara il sindaco Alberto Biancheri. Il tema è stato sollevato nella tradizionale conferenza stampa dell’organizzazione del festival, ogni giorno all’ora di pranzo. Perché non dotare la città di un «Mr. Festival» che gestisca la situazione del territorio? «Il tema è stato in discussione proprio nelle ultime settimane», rivela Biancheri. Un effetti la gestione di un Festival parte dal lunedì dopo la finale, si pensa già alla prossima edizione, dunque è importante avere un tracciato molto chiaro per dare la possibilità al direttore artistico, a Rai e a Rai pubblicità la possibilità di lavorare al meglio. In questi ultimi anni il Festival è cambiato completamente: solo cinque, sei anni fa non sarebbe stata necessaria la costituzione di un gruppo ad hoc che si occupasse del Festival nella squadra del Comune».

Oggi il Festival si sta spostando sempre di più fuori dal teatro Ariston: la piazza, il green carpet, il palco esterno, eccetera. «Questo richiede sforzi ancora maggiori – riconosce – e tutti chiamano il sindaco. Io rispondo volentieri a tutti, ma serve una squadra che metta insieme comando della polizia municipale, dirigenti del turismo e delle attività produttive». E per il prossimo festival potrebbe davvero arrivare. A proporre la questione è stato Eddy Anselmi, esperto di grandi eventi perché per 10 anni vice capodelegazione italiana di Eurovision e massimo conoscitore del Festival di Sanremo.

Ma perché suggerire quest’idea? «Nella nostra esperienza annuale al Festival – spiega Anselmi, sedici Sanremo da inviato – si percepisce come in quella settimana la città faccia fatica a reagire immediatamente alle circostanze. Tutto è programmato in anticipo e non ci si riesce a adeguare all’imprevisto dell’ultimo momento». La macchina comunale si muove in anticipo, ma spesso non ha il tempo materiale per gestire l’evoluzione di un evento con ricadute territoriali così importanti. «Accade in tutti i grandi eventi, anche in quelli sportivi ed è prevista dai bandi di assegnazione di tantissime manifestazioni. Può essere una figura singola o una struttura declinata in vari modi, ma resta un punto di riferimento unico per tutte le questioni pratiche».

Nell’ultimo bando di Eurovision, per esempio, esiste la figura di un project manager che coordina la «host city or region» (città o regione ospitante) con lo «host broadcaster» (la televisione organizzatrice), oltre che con le autorità di sicurezza locale, fungendo anche da facilitatore. La città di Sanremo, 53mila abitanti e un centro con bei viali pedonali, poco lontano dai tradizionali caruggi liguri, diventa per una settimana – o anche di più – quasi una capitale: personale che ruota attorno al festival, artisti, stampa e migliaia di turisti e curiosi. Nei giorni finali della manifestazione si blocca completamente.

«Oltre a un grande piano per la gestione della città, ci sono le piccole cose pratiche: i sensi unici, i cartelli stradali anche temporanei, le strade deviate per questioni di sicurezza: un unico punto di riferimento per tutti riesce anche a trasformare in opportunità i momenti critici, lasciando a sindaco e assessori il tempo di occuparsi con più agio delle questioni di amministrazione cittadina». Insomma, un risolutore in grado di trovare a tutto una soluzione in tempi rapidissimi. «Per questo l’ho soprannominato Mr. Festival», sorride Anselmi. «Ho pensato al Mr. Wolf che risolve problemi in Pulp fiction».

Fonte: Il Sole 24 Ore