A Brescia alert anti ricorsi e pronostici sui tempi di gara

A Brescia alert anti ricorsi e pronostici sui tempi di gara

La digitalizzazione rappresenta una delle innovazioni più rilevanti introdotte dal nuovo Codice dei contratti pubblici (Dlgs 36/2023) per semplificare e velocizzare le procedure di gara, aumentando la trasparenza e riducendo i margini di errore. In questo scenario un ruolo decisivo lo hanno assunto le Province, che si sono attivate per offrire ai Comuni servizi innovativi e qualificati. Le Centrali uniche di committenza (Cuc) hanno dimostrato di essere uno strumento efficace, soprattutto per gli enti locali medio piccoli, consentendo di concentrare competenze, ridurre i costi di gestione, garantire maggiore professionalità e trasparenza nei procedimenti.

Gli effetti delle Cuc

I numeri parlano chiaro: secondo i dati Upi, oltre il 70% delle Province italiane gestisce una Cuc, assicurando supporto a migliaia di Comuni. L’impatto è stato significativo non solo in termini di economie di scala, ma anche di miglioramento della qualità complessiva delle procedure di affidamento, consentendo fra l’altro a molti enti locali di affrontare sfide complesse, come l’attuazione dei progetti Pnrr. Fra le esperienze particolarmente significative si pone quella della Provincia di Brescia, che ha avviato una sperimentazione strutturata per integraresistemi di Ai nelle diverse fasi della procedura: dall’analisi automatizzata della documentazione presentata dalle imprese alla verifica di conformità normativa, fino al supporto nella redazione degli atti di gara standardizzati. L’Ai viene utilizzata anche per generare alert in caso di incongruenze o rischi di contenzioso, consentendo ai funzionari di intervenire tempestivamente.

Un ulteriore ambito di test riguarda la predizione dei tempi medi delle procedure e l’analisi dei fabbisogni dei Comuni, così da rendere più efficiente la programmazione degli appalti.

Verso prospettive incoraggianti

Il percorso ha già offerto prospettive incoraggianti: riduzione degli errori materiali, maggiore uniformità nella predisposizione degli atti e un significativo risparmio di tempo per il personale. L’esperienza bresciana è interessante in un contesto in cui recenti analisi, condotte da Promo Pa Fondazione nell’ambito del progetto Gaips (Generative Ai for public procurement compliance system) hanno evidenziato che più della metà degli intervistati è disponibile oggi all’uso dell’Ai e pronta a utilizzare in futuro un modello scalabile – e questo lo sarà – per contribuire, con il controllo umano, a superare alcune delle principali criticità evidenziate dalle stazioni appaltanti: carenza di personale, difficoltà interpretative della normativa, complessità nella gestione di grandi moli di dati e necessità di rispettare tempi stringenti.

Fonte: Il Sole 24 Ore