A cena al ristorante con un po’ di buona musica? Sì, ma rigorosamente su vinile

A cena al ristorante con un po’ di buona musica? Sì, ma rigorosamente su vinile

Negli ultimi anni, la ristorazione ha abbracciato un’evoluzione che va oltre il gusto, trasformando il pasto in un’esperienza multisensoriale. Così nasce un nuovo trend che unisce il piacere del cibo alla magia analogica della musica su vinile. I ristoranti dove poter ascoltare i 33 giri stanno conquistando le città più attente alle nuove tendenze, proponendo ambienti dove il design rétro, la cucina curata e le sonorità calde del giradischi si fondono in un’atmosfera unica. C’è anche un nome specifico con cui raccontarli: sono i cosiddetti “kissa jazz” – bar dove si ascolta musica iconica.

La scelta della musica diventa quindi parte integrante del menù: selezioni di vinili accompagnano ogni momento del pasto, evocando emozioni e ricordi, creando un dialogo tra sapori e suoni. Il vinile, simbolo di autenticità e ritorno all’essenziale, diventa così il cuore pulsante di una nuova ospitalità, più intima, ricercata e coinvolgente.

Casa Bohème

Ha appena aperto Casa Bohème, il nuovo bistrò di Luca Guelfi che promette di diventare l’indirizzo del cuore per chi cerca atmosfera, stile e sapori ricercati a San Pantaleo, tra le dolci colline della Gallura e il mare scintillante della Costa Smeralda. È il frutto maturo di oltre trent’anni di esperienza dell’imprenditore milanese, che qui firma la sua creatura più personale e teatrale: un locale che strizza l’occhio ai bistrò parigini e newyorkesi, con arredi vintage, pezzi d’arte contemporanea, locandine, fotografie e sculture di artisti sardi. Persino i bagni diventano cinema d’autore, con i film di Stanley Kubrick proiettati a ciclo continuo, omaggio dichiarato al suo genio visionario.

Ma la vera anima di Casa Bohème pulsa forte grazie alla musica: la colonna sonora di ogni momento è studiata con cura da Matteo Guelfi, figlio di Luca, che ha creato playlist dedicate e dj set rigorosamente in vinile, celebrazione autentica del suono caldo e materico che solo questo supporto sa restituire. Perché qui la musica non è semplice sottofondo: è un’esperienza sensoriale totale, un ritorno al fascino senza tempo del gesto di mettere la puntina sul disco, un invito a rallentare e ad ascoltare davvero.

Fonte: Il Sole 24 Ore