
A Ferrara la salute delle colture passa dalla Pet
A Jolanda di Savoia, in provincia di Ferrara, ha sede l’unico laboratorio di ricerca transdisciplinare al mondo che utilizza i principi della fisica e dell’ingegneria applicate all’agronomia per la gestione degli stress climatici.
Si trova all’interno di BF Educational, società del gruppo BF Spa – il principale gruppo agroindustriale italiano – impegnata nello sviluppo di progetti formativi e di ricerca e sviluppo in agricoltura. Un centro di eccellenza che da ottobre 2023 genera e promuove l’alta formazione in agricoltura dai laboratori ai campi, e che ha coinvolto per ora 200 studenti in 3.500 ore di corsi, professionisti, ricercatori, agricoltori e oltre 20 partner tra cui enti, università e centri di ricerca internazionali.
Il laboratorio di ricerca di BF Educational usa tecniche diagnostiche avanzate, basate sul digital imaging, che spaziano dalla scala del singolo tessuto vegetale di una pianta fino all’analisi territoriale su larga scala, tramite l’impiego di satelliti. «Studiamo l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande con la stessa risoluzione e accuratezza», ha spiegato Michele Pisante, presidente di BF Spa e ordinario di Agronomia e coltivazioni erbacee all’Università di Teramo.
Le tecnologie si ispirano a tecniche usate in ambito biomedico, come la risonanza magnetica o la Pet (tomografia a emissione di positroni). «Le abbiamo miniaturizzate e adattate per essere utilizzate in laboratorio, ma anche sul campo, con prototipi di dispositivi portatili che entro due anni potrebbero essere sul mercato», ha spiegato Pisante. Questa miniaturizzazione consente di analizzare il metabolismo delle piante senza danneggiarle, producendo diagnosi precise molto prima che gli effetti sulla pianta siano evidenti all’occhio umano, e riducendo l’uso di input chimici. L’obiettivo è di rendere questi strumenti applicabili globalmente, creando un network di dati che alimentano modelli predittivi attraverso l’intelligenza artificiale, applicabili a qualsiasi scala geografica. «Utilizziamo diffusamente l’Ia e il machine learning anche per stimare la variabilità spaziale dei suoli e analizzare gli scenari di come la gestione agricola può incidere sugli scambi gassosi con l’atmosfera», ha continuato Pisante.
La formazione è fondamentale: i corsi, tra cui master e summer school, sono orientati all’applicazione dei più innovativi sistemi di analisi nell’ambito dell’agrofisica, della genetica, del remote sensing e dell’intelligenza artificiale, oltre che alla gestione sostenibile delle colture per la produzione di oleaginose da impiegare come combustibili e di risorse naturali, come l’acqua, fondamentale in contesti come il Sud Europa e l’Africa. «Svolgiamo attività di formazione in collaborazione con università italiane ed estere per preparare giovani laureati a prendere decisioni consapevoli basate sull’analisi dei dati», conclude Pisante. BF collabora l’università di Firenze, Teramo, Napoli, Bologna, della Tuscia e Padova e partecipa a un network che coinvolge 32 università europee, tra cui Magdeburg, Maastricht e Oxford.
Fonte: Il Sole 24 Ore