A Lineapelle innovazione, tecnologia e cultura per immaginare il futuro dell’industria

A Lineapelle innovazione, tecnologia e cultura per immaginare il futuro dell’industria

Provengono da 37 nazioni di 1.150 espositori (fra concerie, accessori e componenti, tessuti e materiali sintetici) che parteciperanno alla 106esima edizione di Lineapelle, la più importante rassegna internazionale dedicata ai settori pelli, accessori, componenti, sintetico, tessuti e modelli per calzatura, pelletteria, abbigliamento e arredamento, che si aprirà nei padiglioni di Rho Fiera Milano il prossimo 23 settembre presentando le collezioni per l’autunno-inverno 26-27.

Aziende d’eccellenza di un’industria composta da oltre 50mila manifatture nel mondo, che danno lavoro a più di un milione di persone, con un fatturato di circa 170 miliardi di dollari, ma che sono alle prese con una difficile congiuntura economica. In questo senso, Lineapelle è una preziosa occasione di networking e un evento di grande sostegno per tutti i player l’industria.

La produzione conciaria, infatti, soffre sia in Europa che nel resto del mondo, con pochissime eccezioni per singoli Paesi, e con risultati stimati di vendita, in media, leggermente meno negativi per le pelli ovicaprine (-2%) rispetto alle bovine (-5%). Tra gli altri prodotti in esposizione, il trend congiunturale si conferma al ribasso anche per accessori e componenti (commercio UE -5%), mentre appare più stabile il comparto tessuti e sintetici.

A valle della filiera, la situazione non è migliore: secondo Eurostat, la calzatura europea ha perso complessivamente il 6% di produzione nella prima metà dell’anno rispetto al corrispettivo 2024, mentre per la pelletteria UE il calo è addirittura del 10%. Più dinamico il quadro per i produttori moda extra-europei, con l’eccezione della Cina. Semestrali in calo anche per la maggior parte dei grandi gruppi del lusso. Abbigliamento ed arredamento presentano generalmente un andamento meno in sofferenza, mentre continua il momento difficile per l’automotive (con le immatricolazioni semestrali in calo in Europa, Cina e India, in crescita in USA e UK).

Fonte: Il Sole 24 Ore