A Peschici una scuola di cucina diffusa alla scoperta del territorio fuori stagione

A Peschici una scuola di cucina diffusa alla scoperta del territorio fuori stagione

Il pane “dimenticato” di Cagnano Varano, le ostriche del lago di Varano, i formaggi della masseria didattica di Carpino, la farina di grani antichi ottenuta con macine in pietra a Zilletta di Brancia. Dietro ogni alimento una fetta di territorio garganico che diventa anche un’aula “didattica” in campo aperto dove tenere le lezioni della scuola internazionale di cucina “diffusa” di Peschici, borgo marinaro di 4.300 anime posto sul litorale nord del Gargano.

Così dal ottobre e sino a maggio prossimo, 200 ragazzi (a gruppi di 20 tranne l’ultimo mese quando saranno 60) provenienti da ogni parte del mondo (Ue, Asia, Americhe) raggiungeranno, per 5-6 giorni, altrettante mete del territorio, conosceranno l’origine dei piatti più semplici della cucina garganica e riporteranno nei paesi di origine la regola sovrana: fare food e cucina del territorio secondo quello che il territorio offre in quel momento: il pesce povero, le verdure spontanee, la pasta fatta in casa, l’olio Evo che unisce ogni cosa.

A volere questa scuola è il primo chef stellato del Gargano, Domenico Cilenti, 53 anni, che nel centro storico di Peschici ha il suo ristorante “Porta di Basso”, dentro le volte di calce e pietra di un antico frantoio, con terrazza a cento metri a picco sul mare, con vista su alcune isole della Croazia e sulle cime della Maiella. Nel centro storico Cilenti ha fatto di più e recuperato, sinora, otto spazi abbandonati per farne due aule della scuola ed un albergo diffuso per i ragazzi aspiranti chef, con il risultato che il borgo marinaro, super affollato d’estate, vive anche negli altri mesi.

Un esempio di economia circolare che impegna anche molte donne del paese nella preparazione, per esempio, della colazione, nella marinatura del pesce e così via. Stesso coinvolgimento per i ragazzi nelle loro “uscite didattiche”, come le chiama Cilenti, chef dalla doppia vita: prima il titolo di geometra, poi quello, preso alle serali, all’alberghiero di Vieste ed esperienza a Lugano e rientro nell’osteria della madre.

Fonte: Il Sole 24 Ore