A settembre torna Vitrum, vetrina per una filiera da oltre 6 miliardi di euro

A settembre torna Vitrum, vetrina per una filiera da oltre 6 miliardi di euro

Una filiera che – tra imprese trasformatrici del vetro e produttrici di impianti per la lavorazione di questo materiale – genera oltre 6 miliardi di euro di fatturato e rappresenta una delle punte di eccellenza dell’industria italiana. È a questo mondo composito che si rivolge Vitrum, fiera internazionale dedicato a macchine, attrezzature e impianti del vetro piano e cavo, che quest’anno si terrà dal 16 al 19 settembre a Fiera Milano, con un’edizione che rilancia il posizionamento della manifestazione, segnandone l’evoluzione da evento espositivo a piattaforma di sistema a servizio di un comparto in trasformazione.

Attesi buyer selezionati da 13 Paesi

A oggi sono 153 gli espositori confermati, che presenteranno le proprie novità in due padiglioni, con un aumento di oltre il 30% degli espositori esteri. Da segnalare la presenza di oltre 100 top buyer internazionali, provenienti da 13 Paesi, selezionati in collaborazione con Ice – Agenzia.

«Vitrum 2025 vuole essere uno strumento fondamentale per valorizzare la capacità produttiva e innovativa della manifattura del vetro: un punto di convergenza dove industria, ricerca, istituzioni, formazione e innovazione saranno in dialogo continuo per delineare il futuro del settore – spiega Lucia Masutti, general manager della manifestazione –. La presenza di grandi produttori come Saint-Gobain e Pilkington, di trasformatori come Glass Group, ma anche la partecipazione attiva di università, centri di ricerca e startup, faranno di Vitrum 2025 un appuntamento fondamentale per una filiera in continua evoluzione».

L’industria dei macchinari

Il primo livello di riferimento della fiera è infatti quello dell’industria italiana degli impianti e delle tecnologie per la lavorazione del vetro, rappresentata da Gimav: il comparto ha una elevata vocazione all’export (oltre il 70% della produzione), e un fatturato complessivo stimato intorno ai 3 miliardi di euro nel 2024. Le aziende italiane di questo segmento presidiano con successo i mercati globali, con Stati Uniti, Germania, Turchia e Arabia Saudita tra le principali destinazioni, e performance in crescita anche in Nord Africa e America Latina.

Fonte: Il Sole 24 Ore