A1, la Fai chiede la revoca immediata del divieto di sorpasso per i Tir
Esasperati e arrabbiati. Non si placano le proteste degli autotrasportatori contro il divieto di sorpasso per i Tir scattato lunedì 3 novembre lungo il tratto toscano della A1 (Autostrada del Sole), tra i caselli di Incisa-Reggello (Firenze) e Chiusi (Siena). La Fai-Conftrasporto ha inviato una lettera ufficiale al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) e ad Autostrade per l’Italia (Aspi), concessionario della A1, per chiedere la sospensione immediata del divieto di sorpasso per i mezzi pesanti, nonché lo stop temporaneo delle sanzioni e la convocazione urgente di un tavolo tecnico con le rappresentanze del settore. Dopo pochi giorni dall’avvio della sperimentazione, le imprese segnalano ritardi nelle consegne, code chilometriche, difficoltà nel rispetto dei tempi di guida e riposo e pesanti ripercussioni sulla strada statale E45, già congestionata dal traffico deviato.
Il malumore degli autotrasportatori
Dice Paolo Uggè, presidente Fai: «È inaccettabile che un provvedimento ancora sperimentale sia già oggetto di sanzioni. Non si può chiedere collaborazione al settore e allo stesso tempo penalizzarlo con multe e restrizioni che ne aggravano le difficoltà operative». La Fai esprime forte preoccupazione per il crescente clima di esasperazione tra gli autotrasportatori. Continua Uggè: «Riceviamo segnalazioni di rabbia e stanchezza, qualcuno parla di proteste spontanee, come marce a passo d’uomo o blocchi stradali. Non le condividiamo, ma il rischio di tensioni è reale. Serve intervenire subito per ristabilire dialogo e responsabilità».
La Federazione chiede quindi: la sospensione immediata del divieto di sorpasso; lo stop temporaneo alle sanzioni; la convocazione urgente di un tavolo tecnico con Mit, Aspi e rappresentanze del settore. Conclude Uggè: «La sicurezza è un obiettivo comune ma non può essere perseguita con misure unilaterali che compromettono la sostenibilità del trasporto e dell’economia».
Protestano anche gli industriali
Anche Confindustria Toscana Sud esprime forte preoccupazione «per l’ennesima misura che penalizza il sistema produttivo: il divieto di sorpasso per i mezzi pesanti oltre le 12 tonnellate nel tratto dell’autostrada A1 tra Incisa Valdarno e Chiusi». La misura «rappresenta un ulteriore e intollerabile onere per le imprese, scaricando su di esse la responsabilità di inefficienze che da tempo affliggono il sistema infrastrutturale italiano» commentano gli industriali. «È inaccettabile che il mancato completamento della terza corsia sull’A1, un’opera attesa da anni, si traduca ora in misure restrittive che rallentano il trasporto merci e aumentano i costi per le nostre aziende».
Fonte: Il Sole 24 Ore