
A2A, piano welfare da 72 milioni per il benessere dei lavoratori e attrarre talenti
C’è il progetto case ai lavoratori, l’assistenza sanitaria integrativa, l’assistenza psicologica, iniziative di wellbeing e lotta alle dipendenze, convenzioni. E’ un elenco molto lungo, il totale fa 72 milioni di euro di investimenti con cui A2A si prende cura delle sue 15mila persone. Dentro questo numero sono ricompresi, tra l’altro, i beni e servizi di welfare che pesano per 18 milioni, 10 milioni per supportare la genitorialità, 39 milioni per i premi di produttività che i dipendenti possono scegliere di destinare in tutto o in parte ai fondi di previdenza complementare, usufruendo di un contributo aggiuntivo da parte di A2A sull’importo convertito (di circa il 15%) e infine 5,3 milioni per il Piano di Azionariato Diffuso a cui hanno aderito 11mila lavoratori, oltre l’86% degli avanti diritto.
La lunga tradizione di A2A
Il welfare aziendale, ha ricordato ieri il presidente della società, Roberto Tasca, alla presentazione del piano, «ha una lunga tradizione: le prime forme di supporto ai dipendenti attivate negli anni ‘60 per fronteggiare fenomeni come l’emarginazione sociale, tipica di quel periodo, erano già strumenti di attenzione alle persone e inclusione». Il percorso è poi proseguito negli anni con molte iniziative, l’ultima delle quali in ordine di tempo è il Piano di Azionariato Diffuso. «Oggi siamo tra le prime aziende del Paese e la prima che opera anche nell’ambito dell’economia circolare ad avere attivato questo programma con 5,3 milioni di euro che cresceranno ancora nella fase successiva». Un piano che è a un tempo una forma di partecipazione, ma anche una leva di educazione finanziaria. L’amministratore delegato Renato Mazzoncini, parla di un impegno crescente del gruppo «per il benessere dei dipendenti che è cresciuto negli anni ed è diventato centrale nella nostra strategia. Per le nostre persone abbiamo previsto oltre 72 milioni di euro all’anno attraverso un sistema strutturato che si è evoluto e rafforzato nel tempo fino a diventare un modello di riferimento nel nostro ambito industriale. Ne è esempio il piano da 120 milioni di euro al 2035 per sostenere i nostri colleghi nei loro progetti di genitorialità».
La crescita degli investimenti in welfare delle imprese
Nel piano si intrecciano molti aspetti delle diverse dimensioni che concorrono a favorire il benessere delle persone, tra le quali la famiglia, il risparmio, la salute, il tempo libero: la crescita degli investimenti di A2A si inserisce in un contesto sempre più virtuoso come hanno spiegato ieri i docenti dell’Università Statale di Milano, Marilisa D’Amico, Maurizio Ferrera e Franca Maino. Le ricerche svolte da Percorsi di secondo welfare, il laboratorio che studia i cambiamenti in atto legato al Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’ateneo, dicono che nel 2023 le imprese italiane hanno investito nel welfare aziendale circa 3,2 miliardi di euro. Un dato in crescita di oltre il 6% rispetto all’anno precedente, che conferma un trend positivo che negli ultimi 10 anni ha visto il consolidamento della cultura delle organizzazioni sui temi sociali. Tra le aziende, infatti, continua a crescere la consapevolezza di come queste policy siano in grado di migliorare il benessere di chi lavora, incidendo positivamente su clima interno, produttività e attrattività delle organizzazioni. Alla presentazione di ieri, oltre ai manager dell’azienda hanno preso parte la sindaca di Brescia Laura Castelletti, il sindaco di Milano Giuseppe Sala.
La sinergia tra pubblico e privato
Gli effetti dei cambiamenti demografici e sociali richiedono interventi per rispondere ai nuovi bisogni dei cittadini: in questo contesto le prestazioni erogate dalle aziende, affiancandosi e integrandosi al welfare pubblico, possono contribuire a generare un impatto positivo nella creazione di valore per il territorio e per le comunità. Entrando nei dettagli della storia di A2A, Mauro Ghilardi, direttore people and transformation di A2A, ha evidenziato come, a partire dai primi fondi di assistenza sanitaria per le famiglie, le case vacanze e le colonie estive, l’impegno del gruppo si sia esteso. Solo negli ultimi 18 mesi sono stati avviati 2 piani, quello per la genitorialità (A2A Life caring) con aiuti economici e iniziative formative che prevede 10 milioni all’anno (120 in arco di piano) e quello per l’azionariato diffuso A2A Life Sharing. Gli elementi distintivi dei due piani, come ha rilevato il manager, risiedono anche nella condivisione con le organizzazioni sindacali.
Fonte: Il Sole 24 Ore