
Accumuli, in estate autorizzati 500 MW a Galatina (Lecce)
Accumuli, con l’accelerazione delle autorizzazioni anche in vista della prima asta Macse indetta da Terna per il prossimo 30 settembre, si moltiplicano i via libera per il prossimo sviluppo per i sistemi stand-alone di batterie elettrochimiche, di scala industriale, in grado di assorbire l’elettricità prodotta nei momenti di picco dagli impianti rinnovabili per immetterla poi nella rete nei momenti di bisogno (per esempio durante la notte quando i parchi fotovoltaici non funzionano), aiutando il bilanciamento dell’intero sistema elettrico nazionale. Si tratta di progetti ancora sulla carta, che potrebbero non vedere la luce. È comunque interessante vedere dove potrebbero sorgere.
Il caso di Galatina
Analizzando le autorizzazioni uniche concesse dal ministero dell’Ambiente da maggio al 1° settembre, ci sono alcuni comuni che spiccano per la quantità di capacità approvata nei vari progetti. Al primo posto della speciale classifica c’è Galatina (Lecce), dove le società di scopo Heci Helios 2, 6, 7, 11, 12 – riconducibili alla multinazionale coreana Hanwha Energy – hanno fatto richiesta per la realizzazione cinque impianti dalla capacità di 100 MW ciascuno, per un totale dunque di 500.
Palo del Colle e Benevento
È invece pari a 356 MW la capacità di accumuli autorizzati a Palo del Colle (Bari), dove Acl Spv 2, Pvexo Apollo 1 e Società Storage del Colle hanno in progetto impianti da rispettivamente da 164, 96 e 96 MW. A Benevento le richieste autorizzate dal Mase arrivano a 272 MW: 50 in corso di sviluppo da Bess Benevento, 120 da Energy Total Capital Bess Benevento, e 102 da Neoen Renewables Italia. Seguono con tre progetti per complessivi 244 MW il comune di Andria (Barletta-Andria-Trani), con due impianti per un totale di 220 MW Sessa Aurunca (Caserta), e con altri due impianti per 200 MW il comune di Nardò (Lecce).
Del resto la Puglia è prima in Italia per richieste di connessione alla rete di progetti di accumulo. Secondo i dati di Terna aggiornati al 31 luglio scorso, nella regione pendono 710 pratiche, per 80,2 GW complessivi (quasi un terzo del totale nazionale).
Chi dice di no
Intanto, di fronte alla moltiplicazione dei progetti di accumulo autorizzati, le amministrazioni locali dicono di no e lanciano ricorsi. Le ultime in ordine di tempo: la regione Sardegna il 30 agosto ha annunciato la decisione di ricorrere al Tar e «in tutte le sedi amministrative e giudiziarie competenti» contro un impianto da 72 MW autorizzato dal ministero a luglio nel comune di Mogorella (Oristano), per il quale aveva già espresso parere negativo in Conferenza dei servizi. Il comune di Fano il 29 agosto ha invece ufficialmente notificato il ricorso avanti al Tar Lazio contro un altro decreto di autorizzazione unica del Mase, anche questo rilasciato a luglio, che dava il via libera alla realizzazione di un impianto di batterie da 175 MW a Carrara, nel comune di Fano.
Fonte: Il Sole 24 Ore