Acetaie Aperte di Modena traino per il turismo non solo gastronomico: sinergie con lirica e motori

Acetaie Aperte di Modena traino per il turismo non solo gastronomico: sinergie con lirica e motori

«Quella di Modena è la provincia italiana con maggior numero Dop e Igp a livello nazionale, e una delle più incisive dell’intero comparto food. Pertanto Acetaie Aperte si conferma vetrina per il Balsamico Dop e Igp, ma non solo. Anche come strumento per promuovere l’intero territorio modenese: la “Settimana Balsamica” aspira infatti a coniugare tutti gli asset strategici del turismo modenese, dall’agroalimentare al sito Unesco, dal Belcanto all’automotive – ha affermato Mariangela Grosoli, vicepresidente de Le Terre del Balsamico, il Consorzio di secondo grado che organizza l’evento di cui fanno parte il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena Igp e il Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop –. Nel corso degli anni c’è stato un innalzamento della qualità dell’offerta da parte delle aziende per Acetaie Aperte, e parimenti un accrescimento dell’interesse da parte del pubblico. Anche per questo motivo, la manifestazione è stata ripensata per dare una opportunità di scelta più ampia per i visitatori».

Turismo volano per il territorio

Sabato 27 si terrà la tavola rotonda “Il Turismo delle Indicazioni Geografiche: Dop e Igp come motori di sviluppo”, nel corso della quale sarà presentata una ricerca a cura della professoressa Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione italiana turismo enogastronomico ed ex presidente di Enit. Secondo le anticipazioni fornite a Food24, un turista italiano su dieci ha svolto un’esperienza turistica legata all’Aceto Balsamico di Modena nel corso di viaggi compiuti ma ben il 62% dei viaggiatori italiani dichiara di essere interessato a prendere parte ad esperienze turistiche ad esseo legate.

Sempre secondo la ricerca, «l’85% degli italiani dichiara di conoscere almeno una delle tipologie di Aceto Balsamico di Modena», con l’Igp che «vanta la notorietà maggiore (74%)». Inoltre è «elevata anche la conoscenza dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop (65%)». Tra i dati raccolti dall’Osservatorio si evidenzia anche «una limitata capacità di distinguere un prodotto autentico da uno contraffatto». Inoltre, «il 44% degli italiani valuta attentamente le caratteristiche dell’Aceto Balsamico di Modena che acquista, come l’origine, l’etichetta, il tempo».

Più in generale secondo le conclusioni della Garibaldi, «l’Aceto Balsamico di Modena Igp e l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop, riconosciuti come icone del «Made in Italy» agroalimentare, sempre di più rappresentano una nuova attrattiva proponendosi come ambasciatori del territorio e stimolando la scoperta dei luoghi e delle persone che ne custodiscono la tradizione».

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Fonte: Il Sole 24 Ore