
Acqua, tra alluvioni e siccità ecco quello che sta accadendo nel mondo
Livello idrico insufficiente e un ciclo idrologico irregolare. Il rapporto State of Global Water Resources per il 2024 – realizzato dall’Organizzazione meteorologica mondiale – continua a far emergere un quadro preoccupante, tra risorse idriche che mancano, perdite di ghiaccio, siccità prolungata. Insomma non sono solo teorie infondate quelle del cambiamento climatico, ma qualcosa che procede inesorabilmente.
Nel complesso, si evidenzia nel report che è su scala mondiale, il 2024 è stato un anno secco e caldo con marcate differenze tra aree e aree: c’è chi ha avuto periodi lunghi di grave siccità, chi ha subito molteplici inondazioni. Un problema che si è verificato anche in Italia visti le tante alluvioni che ci sono state nel 2024, alternate tra molti giorni consecutivi di codice rosso per il caldo estremo (con conseguente siccità). In generale, l’anno scorso, tutte le regioni ’glaciali’ del mondo hanno registrato una perdita di ghiaccio e questo accelera la necessità di investire sul monitoraggio delle risorse idriche globali per evitare di arrivare ad un punto di non ritorno. D’altronde l’obiettivo del report è proprio quello di offrire una panoramica globale di facile comprensione e permette di fare confronti tra i vari anni: più dati ci sono, più è facile far capire bene la situazione e, si sottolinea nel report, «incoraggiare la partecipazione dei Paesi per comprendere e descrivere meglio le dinamiche del ciclo dell’acqua».
Ciclo dell’acqua, cosa sta succedendo
Il fatto che il ciclo idrologico stia subendo cambiamenti significativi è da ricercare in due aspetti che creano una crescente variabilità globale: da una parte i cambiamenti climatici, dall’altra gli interventi umani. Per potersi adattare al meglio a questi fenomeni, si spiega dall’Organizzazione meteorologica mondiale, serve proprio un monitoraggio continuo e una valutazione costante delle nostre risorse idriche. E, come affermato prima, tutto questo significa fare maggiori investimenti. Sono tre le grandi aree geografiche su cui bisogna maggiormente investire: Africa, Asia e America Latina. Basta pensare che, nonostante i miglioramenti degli ultimi anni, sia Africa che Asia rimangono sottorappresentate nella raccolta di dati idrologici: i due continenti coprono solo il 3% delle stazioni a livello mondiale.
Fiumi e laghi
Nel 2024 (così come nel 2023) la portata dai fiumi ha mostrato deviazioni dalle condizioni normali in circa il 60% del bacino idrografico globale, un dato allarmante che fa capire quanto le condizioni possano mutare nel corso del tempo. Sia in Europa centrale che in quella settentrionale, così come in alcune parti dell’Asia, ci sono state differenze notevoli: bacini come Danubio, Gange, Godavari e Indo hanno «registrato condizioni superiori o molto superiori alla norma». Inoltre «la grave siccità, iniziata a fine 2023, è persistita in Sud America». Le aree dell’Africa occidentale (dunque ad esempio in Senegal e Niger) sono state colpite da estese inondazioni.
I livelli dei laghi sono rimasti al di sotto della norma ad esempio nei territori del nord-ovest del Canada mentre in Africa la maggior parte dei laghi ha registrato livelli opposti e quindi molto al di sopra della norma, ad eccezione del Kariba, lago artificiale che si trova al confine tra lo Zambia e lo Zimbabwe. In Europa i livelli dei laghi – soprattutto nella parte settentrionale – sono stati superiori alla norma. In generale i 75 principali laghi in tutto il mondo hanno registrato temperature superiori. Nel 2024, si spiega nel report, «sono state osservate anomalie positive nell’accumulo idrico terrestre nell’Africa subsahariana, nell’Australia settentrionale e nell’Africa centrale».
Fonte: Il Sole 24 Ore