Adriatronics, al Mimit accordo con Startech Ind. per il rilancio a Trieste
C’è l’attesa svolta al tavolo ex Flextronics tenuto al Mimit: l’azienda specializzata in ricerca, sviluppo e produzione di prodotti elettronici – rilevata dal fondo FairCap per conto della sua controllata Adriatronics – ha reso noto l’accordo di vendita per l’intera area industriale di Trieste alla newco Startech Industries.
La reindustrializzazione
E’ il risultato del processo di reindustrializzazione sollecitato fin dallo scorso febbraio dal Ministero, dalla Regione Friuli-Venezia Giulia e dalle parti sociali, al fondo tedesco proprietario.
Nel dettaglio, spiega una nota Mimit, Startech Industries andrà a produrre nel sito triestino trasduttori ottici di terza generazione per i datacenter, prevedendo un piano di investimenti da 80 milioni di euro. Dal punto di vista occupazionale, l’azienda prevede l’assorbimento totale degli attuali 333 lavoratori, con la prospettiva, a pieno regime, di un incremento fino a 420 dipendenti. «Oggi scriviamo un’altra pagina di politica industriale che impatterà positivamente, come già accaduto per Wartsila, su questo territorio. Ridiamo una prospettiva produttiva e occupazionale solida al sito Adriatronics di Trieste e ai suoi 333 lavoratori, patrimonio aziendale e di competenze che non potevamo permetterci di disperdere», dichiara il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
L’accordo
L’accordo prevede la cessione, con la forma del trasferimento di ramo d’azienda, da parte di Fair Cap dello stabilimento di Adriatronics (ex Flextronics) alla Star Tech Industries srl, partecipata al 50 per cento da Star Tech Ventures (filiale italiana di Mountain X, fondo di venture capital per l’aerospaziale e la difesa a duplice uso) e al 50 per cento da Segner Limited (partner strategico e titolare della proprietà intellettuale di Newphotonics, azienda attiva nella progettazione, sviluppo e produzione di semiconduttori di circuiti integrati fotonici per i data center dell’era dell’intelligenza artificiale).
Fonte: Il Sole 24 Ore