
«Aeroporti nuove mete dello shopping. E a Malpensa più spazio per i marchi di lusso»
Imprevisti del settore a parte, in primis scioperi o eventi meteo eccezionali, il 2024 e il primo semestre del 2025 sono stati molto positivi per il trasporto aereo italiano e globale e per gli aeroporti del nostro Paese e le società che li gestiscono. Lo scalo milanese di Malpensa, in particolare, sta vivendo un’accelerazione non solo nel traffico passeggeri e merci, ma anche nello sviluppo commerciale del Terminal 1, come spiega Luigi Battuello, chief commercial officer di Sea Aeroporti.
Negli ultimi decenni i più importanti scali del mondo si sono profondamente trasformati nella parte di negozi e ristorazione. A Malpensa quali sono le novità più recenti?
«Stiamo aggiungendo ogni giorno, quasi, nuovi tasselli e quando raggiungiamo un traguardo ci concentriamo su altri. Amo dire che gli aeroporti sono “organismi vivi”, se non viventi: ogni giorno dagli scali passano persone alle quali cerchiamo di dare un’esperienza sempre migliore, qualsiasi sia il motivo del loro viaggio. Per il Terminal 1 abbiamo appena raggiunto un obiettivo al quale lavoravamo da prima dell’emergenza Covid, scoppiata nel febbraio 2020: l’apertura di due boutique di due dei marchi più noti e prestigiosi dell’alta gamma, Louis Vuitton e Dior, che negli anni sono stati molto selettivi negli investimenti in negozi in aeroporto».
Come modello di sviluppo si può pensare al T5 di Heathrow?
«Quel terminal londinese è sicuramente eccezionale e proprio Louis Vuitton lì ha uno spazio che rivaleggia con le sue boutique nelle città del lusso. Ma anche a Malpensa i negozi Vuitton e Dior sono curati nei minimi dettagli e sofisticati e accoglienti come gli altri delle due maison. Viaggio continuamente per convegni ed è giusto ispirarsi ad esperienze all’estero. Sono però convinto che Malpensa non abbia bisogno di copiare nessuno: stiamo trovando la nostra strada e il giusto mix tra offerta commerciale e di ristorazione».
Qualche numero del 2024?
«Nel 2024 il fatturato lordo della parte retail e food degli aeroporti di Linate e Malpensa è cresciuto del 14,7% a oltre 470 milioni. Nei due scali ci sono 30mila metri quadri dedicata ai negozi, 99 in tutto, e alla ristorazione, con 64 punti food & beverage. La scelta di puntare su marchi di alta gamma, in particolare a Malpensa, è spiegata anche da un altro dato: lo scontrino degli acquisti in boutique del lusso è mediamente 13 volte lo scontrino del resto del retail non food. A dimostrazione che è alle nostre spalle l’idea che in aeroporto non si facciano acquisti impegnativi. La situazione è cambiata per un circolo virtuoso che si è innescato, potremmo dire: il traffico nazionale e internazionale è aumentato e anche il tempo medio di permanenza in aeroporto. I marchi, del lusso e non soltanto, sono stati bravi a creare ambienti sempre più accoglienti e a collaborare con le società che gestiscono gli scali sui servizi, a partire dal tax free».
Un indicatore importante, gli acquisti fatti da persone con nazionalità extra Ue. Ci dà qualche altro numero?
«Nel 2024 l’Iva rimborsata a Malpensa è stata di oltre 140 milioni, a fronte di 1,4 milioni di transazioni, che a loro volta equivalgono a circa 19 miliardi di euro di tax free shopping. Per quanto riguarda i clienti altospendenti, da lettura di boarding pass, sappiamo che hanno come destinazione e quindi presumibilmente provengono, da Emirati Arabi Uniti, Turchia, Stati Uniti, Cina, Regno Unito e Qatar».
Fonte: Il Sole 24 Ore