Affitti brevi, da Fi a Noi moderati ecco le modifiche alla manovra

Affitti brevi, da Fi a Noi moderati ecco le modifiche alla manovra

Il cantiere della manovra sugli affitti brevi è più largo che lungo, con un dibattito a più voci che dalla politica attraversa le associazioni e arriva ai giudici contabili. Ce n’è per tutti i gusti, dopo che il governo ha inserito nel Ddl di Bilancio l’aumento della tassazione dal 21% al 26% sugli affitti brevi, territorio dei piccoli proprietari che locano ai turisti. Ma tra proteste e promesse di emendamenti, la palla è ancora in campo e si gioca tutta sul terreno parlamentare.

Il Mef va avanti

Nel Ddl la cedolare resta al 21% solo per chi affitta una singola unità direttamente, mentre sale al 26% per le locazioni gestite tramite intermediari o portali. A difendere la misura è il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. “Siamo intervenuti sulla cedolare secca che gestisce Airbnb e non crediamo di aver danneggiato nessuno di quelli che devono abitare nella propria casa – ha detto in audizione alle commissioni Bilancio -. Ma c’è da fare una riflessione sul fatto che negli anni il sistema ha prodotto un vantaggio relativo ad affittare ai turisti piuttosto che a famiglie meno abbienti o a chi cerca una residenza. Questo è un dato di fatto. Ci sono altre soluzioni? Bene, siamo disponibili a valutarle.”

Spaccatura nella maggioranza di governo

Il balzello scontenta gli Azzurri che dai tempi di Berlusconi della cara hanno fatto una bandiera politica. E così il vicepremier e segretario di Forza Italia Antonio Tajani affonda, promettendo modifiche in Parlamento: “Vogliamo tutelare la casa, bene primario degli italiani, ridurre la pressione fiscale per le imprese, favorire la realizzazione di infrastrutture e premiare chi garantisce la nostra sicurezza”, ha dichiarato, annunciando un vertice azzurro per coordinare gli emendamenti alla manovra. “Stop agli aumenti fiscali sugli affitti brevi”, ha ribadito, segnando la distanza dal Mef e aprendo di fatto il fronte interno alla maggioranza. Non è solo però in questa battaglia. Anche il leader del Caroccio prende le distanze da Giorgetti e annuncia che “la norma verrà cancellata in Parlamento» ipotizzando però una diversa tassazione per i proprietari di più immobili: “Se uno ha 50 case può pagare qualcosa in più”.

La battaglia in Parlamento

Sul terreno parlamentare, la partita è già iniziata. “Il Parlamento rifletta sulla proposta di Noi Moderati di riformare, con l’esame della legge di bilancio, il sistema delle locazioni, con un’aliquota al 26% sugli affitti brevi, tagliando dal 21% al 15% quella sugli affitti a canone libero di lungo termine e lasciando invariata quella al 10% per il canone concordato”, ha spiegato il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi. “L’obiettivo – ha aggiunto – è incentivare i proprietari a mettere in locazione casa a lungo termine, così da dare risposte ai tanti italiani che, soprattutto nelle grandi città, hanno difficoltà a trovare casa a causa del caro affitti. Presenteremo un emendamento, confrontiamoci senza pregiudizi.”

Fonte: Il Sole 24 Ore