Affitti, sfratti più veloci per gli inquilini morosi. Il blitz di Fdi
Semplificare e velocizzare gli sfratti per chi non paga l’affitto per due mesi consecutivi. Stesso termine previsto oggi per lo sgombero per morosità ma la novità sta nella procedura più snella e attraverso un’Autorità ad hoc – ente pubblico amministrativo, non un giudice – per liberare le abitazioni. È l’obiettivo del disegno di legge depositato al Senato da Fratelli d’Italia, primo firmatario Paolo Marcheschi per il quale con la proposta si avrebbe un duplice effetto: si potrebbero ridurre i contenziosi civili ma anche per frenare le locazioni “mordi e fuggi”.
Il tema – divisivo tra gli alleati di governo – viene citato dal senatore, convinto che «spesso le abitazioni sono destinate ad affitti brevi, anche per la difficoltà dei proprietari di riavere immobili da inquilini morosi». E quindi ci sarebbero meno riserve ad affittare per un tempo più lungo, ad esempio alle famiglie.
Contraria alla proposta è l’Unione degli inquilini: sarebbe «l’ennesimo attacco ai diritti delle persone in precarietà abitativa» e annuncia che si prepara alla mobilitazione. E contraria è anche Ilaria Salis che, da eurodeputata di Avs e paladina del diritto alla casa, denuncia una «deriva pericolosa», conseguenza della “strategia del governo di accentrare il potere nelle sue mani”.
Una procedura più veloce
Nel mirino c’è l’idea di FdI di introdurre una procedura speciale che autorizzi l’intervento dell’ufficiale giudiziario per lo sfratto. A gestirlo sarebbe un nuovo ente: l’Autorità per l’esecuzione degli sfratti, che farà capo al ministero della Giustizia e a cui il proprietario potrà rivolgersi direttamente. L’inquilino – come spiega il disegno di legge, in 5 articoli – avrà 15 giorni per pagare le due rate saltate. Altrimenti entrerà in gioco l’Autorità che, verificati documenti e condizioni, potrà disporre lo sgombero entro 7 giorni. Da quella decisione, altri 30 giorni per eseguirlo, prorogabili al massimo a 90. Potenzialmente, per lo sfratto basterebbero poco meno di 2 o 4 mesi dalla richiesta iniziale.
Le deroghe
Previsti aiuti o rinvii per chi ha un Isee inferiore a 12mila euro e non ha pagato il canone perché licenziato (per effetto di una crisi aziendale) o perché ha una malattia grave o si è separato. In questi casi si attingerà ai soldi di un Fondo nazionale per l’emergenza abitativa, citato nel ddl. Salvaguardie pure per chi ha figli minori o parenti anziani, non autosufficienti o disabili, anche se il testo prevede una procedura un po’ contorta: ossia l’Autorità è tenuta a informare i servizi sociali che poi interpellano l’Autorità stessa per segnalare che serve un rinvio dello sfratto (di 90 giorni) e si attivano per agevolare un alloggio alternativo temporaneo.
Fonte: Il Sole 24 Ore