
Agricoltura biologica, 1,5 milioni di euro per ricerca su piante officinali e aromatiche
4) sostenibilità ambientale e conservazione delle risorse.
Non solo: saranno ammesse al finanziamento anche iniziative che puntano a predisporre sistemi innovativi di semplificazione con l’obiettivo di snellire e migliorare le funzionalità di tutta la macchina produttiva.
Chi può fare domanda
I programmi potenzialmente idonei a essere sovvenzionati possono essere presentati sia da enti pubblici di ricerca sia dalle università (statali e non) e saranno selezionati in base a specifiche procedure comparative. Ciascun candidato (identificabile tramite codice fiscale) potrà avanzare solo una proposta che, tanto nelle attività progettuali quanto nelle fasi sperimentali, dovrà obbligatoriamente prevedere un «approccio multi-attoriale»: sarà, cioè, necessario coinvolgere almeno un’azienda agricola operante nel campo della coltivazione di piante officinali e aromatiche biologiche. Oltre al proponente, potranno essere incluse una o più «unità operative», come ad esempio atenei o enti che operano nella ricerca e nella sperimentazione e non perseguono scopi di lucro. La partecipazione al progetto è esclusiva: non potranno, quindi, prendere parte ad altri programmi se già contattate.
Criteri di valutazione
I progetti candidati non potranno avere durata superiore ai 36 mesi e saranno esaminati in base a una serie di parametri. In primis, gli obiettivi finali dovranno essere chiari e, su tutto, allineati alle indicazioni ministeriali. Successivamente, ne verrà soppesata la qualità scientifica e il suo grado di innovazione. Quindi, in parallelo, vagliate in chiave preventiva sia la trasferibilità sia la ricaduta dei risultati attesi. Ruolo centrale avranno le competenze: sarà valutata, infatti, tanto l’expertise tecnico-scientifica maturata dal team di ricerca in iniziative sperimentali in materia di agricoltura biologica sia le skill gestionali e amministrative di proponenti e partecipanti, anche in relazione ai metodi di monitoraggio interno e all’attendibilità degli esiti. In ultimo, saranno imprescindibili la coerenza con quanto richiesto dall’amministrazione, la rilevanza del programma candidato per un supporto normativo e gestionale ad hoc del settore specifico e la valutazione dell’impatto tecnico-scientifico ed economico del progetto, con particolare attenzione ai vantaggi per utenti, fruitori e beneficiari e alla conversione di quelle che saranno conclusioni puramente teoriche in applicazioni metodologiche per l’intera filiera.
Spese ed esiti
Quanto alle spese previste, dovranno essere direttamente e unicamente riconducibili al programma per cui si richiedono le agevolazioni e ciascuna iniziativa non potrà prevedere costi superiori a 300mila euro. A passare in rassegna le candidature sarà il Dipartimento della sovranità alimentare e dell’ippica – Direzione generale per la promozione della qualità agroalimentare e i risultati finali saranno disponibili online sul sito del ministero dell’Agricoltura (www.politicheagricole.it) e sulla pagina web del Sistema d’informazione nazionale dell’agricoltura biologica (www.sinab.it).
Fonte: Il Sole 24 Ore