Ai Geneva Watch Days il mondo dell’orologeria è sempre più aperto e inclusivo

A Ginevra si è appena conclusa la sesta edizione dei Geneva Watch Days (GWD), evento che ha riunito nella città svizzera 66 importanti realtà dell’industria orologiera, 14 in più rispetto al 2024, anno che aveva richiamato 13.800 visitatori al padiglione principale (+70% sul 2023), a cui si erano aggiunti anche 1.500 professionisti del settore.

I GWD sono nati nel 2020 per volontà di otto brand (Breitling, Bulgari, De Bethune, Girard-Perregaux, H. Moser & Cie., MB&F, Ulysse Nardin e Urwerk) con un format flessibile che prevedeva uno spazio comune destinato all’esposizione degli orologi e altre location (boutique, showroom e hotel) in giro per la città, scelte dalle aziende coinvolte per presentazioni e attività più mirate. Schema che non è cambiato, anche se si è evoluto di anno in anno. Oggi il padiglione centrale, posizionato a bordo lago nella Rotonde du Mont Blanc, in Quai du Mont Blanc, che è stato ampliato e rinnovato, presenta un’esposizione di circa 150 segnatempo dei brand aperta al pubblico e in una sua ala, chiamata Culture Club, ha in programma una serie di appuntamenti dedicati alla cultura e ai trend del settore.

Sottolinea Jean-Christophe Babin, ceo di Bulgari e presidente di GWD: «Il nostro è un evento aperto e innovativo che ha l’obiettivo di avere risonanza con i media, i rivenditori e i nostri clienti, mantenendo uno spirito spontaneo e rilassato. Oggi più che mai l’orologeria deve stare vicino al pubblico per aiutare a mantenere forte il mercato».

Anche perché, da agosto, sono entrati in vigore per la Svizzera dazi al 39% sulle esportazioni verso gli Stati Uniti, un mercato vitale per il settore orologiero svizzero che da anni è il primo per l’export (4,3 miliardi di franchi svizzeri nel 2024 e 3,1 miliardi nei primi sette mesi del 2025, secondo i dati rilasciati dalla Fédération de l’industrie horlogère suisse – FH).