Al Padiglione Italia Camoni e Canziani: creatività condivisa e amicizia femminile

Al Padiglione Italia Camoni e Canziani: creatività condivisa e amicizia femminile

Tutto al femminile il Padiglione Italia della prossima 61. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia 2026, che aprirà il 9 maggio per concludersi il 22 novembre. Il Ministro della Cultura Alessandro Giuli ha selezionato nella rosa dei tre finalisti il progetto di “Con te con tutto” di Chiara Camoni, curato da Cecilia Canziani (Roma, 1976) storica dell’arte e curatrice indipendente, segue il lavoro di Camoni dal 2010, ha curato la sua prima monografia (NERO, 2017) e dal 2018 collaborano al progetto di ricerca itinerante «La giusta misura».

Il progetto presentato da Canziani è stato scelto tra la terna selezionata dalla Commissione di Valutazione dell’avviso pubblico a due fasi promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, così composta: Cecilia Canziani, con il progetto Con te con tutto di Chiara Camoni; Valentino Catricalà, con il progetto Scola Aperta del duo Formafantasma; Marta Papini, con il progetto «Parlare di notte» di Guglielmo Castelli e Giulia Cenci. La Commissione ha sottolineato l’alta qualità progettuale dei dieci dossier selezionati nella prima fase dell’avviso pubblico, evidenziando l’eccellenza relativamente a visione, sperimentazione e innovazione dei tre finalisti presentati al Ministro, valutati come migliori anche in termini di originalità del progetto scientifico, competitività internazionale e fattibilità della proposta.

L’artista: la carriera e il mercato

Chiara Camoni (Piacenza, 1984., vive a Fabbiano, in provincia di Lucca) inizia ad esporre nei primi anni 2000 e oggi è considerata una delle artiste più rilevanti del panorama italiano. Negli ultimi anni ha raggiunto una progressiva maturazione del suo linguaggio, divenendo una delle figure più accreditate e apprezzate dell’arte italiana. La sua pratica si contraddistingue per un rinnovamento della scultura e dell’assemblaggio partendo dal recupero di oggetti, materiali di scarto, elementi naturali e allo stesso tempo per un uso concettuale della ceramica che permette di superare i confini tra arti minori e arti maggiori, arte pura e artigianato, così come quella di autore unico laddove privilegia pratiche laboratoriali di co-creazione e co-partecipazione.
Negli ultimi anni ha raggiunto un notevole successo esponendo in molte delle principali istituzioni pubbliche e non profit italiane e internazionali: tra le personali internazionali si segnalano al CAPC di Bordeaux e al CEAAC di Strasburgo nel 2021, nel 2023 al Tail of A tub a Rotterdam e alla Gam di Torino, nel 2024 all’Hangar Bicocca a Milano, al Festival dei due mondi e al Cample Line in Scozia, nel 2025 al Museo Patio Herreriano di Valladolid (la sua prima personale in un’istituzione spagnola), ma anche a biennali internazionali come Bangkok Art Biennale e Manifesta 15 a Barcellona nel 2024.

Di recente è entrata nelle seguenti collezioni museali tra cui il MAMbo di Bologna e la GAM di Torino, in Francia lo IAC a Villeurbanne/Rhône-Alpes, il CAPC di Bordeaux e il FRAC Bretagne a Rennes, Museo Pecci e in tante fondazioni e collezioni private.

Fonte: Il Sole 24 Ore