Al via a Verona l’incubatore di start up per il settore foodtech

Al via a Verona l’incubatore di start up per il settore foodtech

Al via il primo bando del Foodtech incubator, il programma dedicato a trasformare le migliori ricerche universitarie prima in spin-off e poi in imprese del futuro. A lanciarlo è il Verona Agrifood Innovation Hub, nato dalla collaborazione tra Eatable Adventures – uno dei principali acceleratori Foodtech – e un gruppo di partner istituzionali e industriali del territorio veronese tra cui la Fondazione Cariverona, UniCredit, il Comune di Verona, Veronafiere, Confindustria Verona e l’Università degli Studi cittadina.

L’obbiettivo del programma è colmare il divario tra ricerca e settore agroalimentare, creando le condizioni favorevoli allo sviluppo di nuove imprese tecnologiche in un comparto che in Italia ha raggiunto i 75 miliardi di euro nel 2024 e che affronta oggi sfide cruciali: dalla digitalizzazione dell’agricoltura al cambiamento climatico, dall’evoluzione delle abitudini alimentari fino all’urgenza di un nuovo equilibrio tra salute dell’uomo e del pianeta.

Dopo aver consolidato il modello a Verona e nel Triveneto, Foodtech incubator ora lancia amplia i suoi orizzonti e lancia un incubatore di respiro nazionale. Il bando è aperto e sceglierà fino a 10 idee ad alto potenziale. Dopo la selezione, il percorso prenderà ufficialmente avvio a novembre e si concluderà a febbraio 2026, quando le soluzioni sviluppate verranno presentate a una platea di investitori, grandi aziende e istituzioni di rilievo nazionale. I progetti emergenti potranno candidarsi in cinque aree chiave di innovazione: agricoltura innovativa; ingredienti e prodotti next-gen; economia circolare e upcycling; biotech e nuovi processi produttivi; deep tech per la filiera agroalimentare.

Il percorso prevede poi un programma ibrido e intensivo che unisce formazione, mentorship e workshop, attraverso un confronto diretto con aziende e investitori. Si apre con un bootcamp iniziale, dedicato a definire le basi del progetto e allineare il lavoro sui pilastri chiave; seguirà un calendario di sessioni di gruppo online, per condividere conoscenze, strumenti e best practice. L’obiettivo è quello di trasformare i progetti nelle prime fasi fino a diventare start up strutturate, pronte a entrare in percorsi di accelerazione e ad aprirsi a investitori e partner.

Fonte: Il Sole 24 Ore