Al via nuova ondata risiko, scatta Unipol su ipotesi bancassurance con Unicredit

Al via nuova ondata risiko, scatta Unipol su ipotesi bancassurance con Unicredit

L’avvio di una seconda ondata del risiko bancario, che chiama in causa anche il settore assicurativo, riaccende i riflettori sui titoli del settore. L’attenzione oggi si concentra in particolare su pUnipol con l’ipotesi ventilata da Il Sole 24 Ore che vedrebbe coinvolte Unicredit e la compagnia bolognese in un accordo di bancassurance. L’istituto guidato da Andrea Orcel starebbe vagliando tutte le strade possibili, sia in Italia sia all’estero, e ha creato una struttura appositamente dedicata al mondo assicurativo perché l’interesse per il comparto c’è, anche in vista della prossima scadenza (2027) della partnership con Allianz nel Danni. Al centro dei vari dossier, c’è sicuramente il gruppo Generali , al momento impegnato nelle trattative con i francesi di Natixis che però, come pensano in molti, potrebbero fallire. In caso, come scrive il Sole 24 Ore, l’idea sarebbe quella di agganciare una grande banca italiana. Ma una potenziale collaborazione fra Unicredit e il Leone di Trieste deve fare i conti con la presenza di Banca Mps, forte del pacchetto del 13% custodito da Mediobanca. Un eventuale accordo di bancassurance con Unipol darebbe invece sostanza all’iniziativa di Unicredit. Tanto più, considerato quello che, in prospettiva, Unipol potrebbe portare in dote, ossia la futura Bper-Sondrio, banca che opera in un’area di estremo interesse per l’istituto guidato da Andrea Orcel. I titoli di entrambi gli istituti segnano oggi un calo di oltre l’1%.

«La strategia di Unipol nel settore bancario si è definita con il ruolo di maggiore azionista nel gruppo Bper che ha favorito il successo dell’offerta per acquisire Banca Popolare di Sondrio», commenta Intermonte, ritenendo che «una partnership con un player di dimensioni importanti come Unicredit sarebbe una buona notizia per Unipol», che rimane «molto interessante visto le prospettive industriali e i multipli interessanti a cui tratta il titolo». Tuttavia, «se limitata al segmento danni gli impatti per Unipol sarebbero limitati mentre il vita avrebbe maggiore significatività». Le ipotesi di un maggiore coinvolgimento nell’azionariato della compagnia di Carlo Cimbri o in Bper da parte di Unicredit, «appaiono più complesse per motivi di governance». L’attuale assetto di Unipol, «garantisce alle cooperative azioniste di controllare il gruppo assicurativo e di avere influenza indiretta significativa in Bper, che verrebbero fortemente diluite in ipotesi di aggregazione con un soggetto di dimensioni molto più rilevanti», spiegano gli analisti di Intermonte che confermano rating “Outperform” con target price di 21 euro.

C’è poi un’altra partita dall’esito incerto, quella diBanco Bpm che – secondo i rumor che circolano nel mondo finanziario – potrebbe finire nel polo del Monte dei Paschi di Siena e di Mediobanca, a meno che non sia raggiunto un accordo di massima con Credit Agricole Italia, che tuttavia pone sul tavolo una serie di problematiche.

Fonte: Il Sole 24 Ore