Allarme Confprofessioni: crolla il potere d’acquisto del lavoro indipendente

Allarme Confprofessioni: crolla il potere d’acquisto del lavoro indipendente

 

Misure urgenti a sostegno dei liberi professionisti il cui potere d’acquisto si è ridotto in modo strutturale. A lanciare l’allarme è stato Marco Natali, presidente nazionale di Confprofessioni, commentando i dati emersi dall’ultimo report dell’Osservatorio delle Libere Professioni. «Siamo di fronte – ha detto – a un problema non congiunturale, ma sistemico», perciò occorre intervenire subito.

Reddito in ulteriore calo dell’8% rispetto a 17 anni fa

Il report – curato da Ludovica Zichichi, Giulia Palma e Camilla Lombardi, su dati Istat, Adepp e Inps – offre un’analisi chiara della situazione: nel 2022, il reddito reale medio dei liberi professionisti iscritti alle Casse previdenziali private risulta ancora inferiore di 3.026 euro rispetto al 2008, pari a una perdita dell’8%. Un calo che si accompagna alla contrazione del 9,6% registrata dai redditi reali dei dipendenti privati nello stesso arco temporale.

I dati delle famiglie

Se guardiamo ai dati sulle famiglie è tutto ancora più evidente: quelle con un lavoratore indipendente come principale percettore di reddito, nel 2023 hanno perso mediamente 5.200 euro all’anno rispetto al 2008 (circa 433 euro al mese). Quelle con un lavoratore dipendente hanno perso 3.500 euro (circa 295 euro mensili). L’indagine evidenzia come l’aumento nominale dei redditi sia stato sistematicamente eroso da un’inflazione crescente. A fronte di ciò, l’incremento dei redditi nominali si è dimostrato insufficiente, portando a un impoverimento in termini reali.

Fonte: Il Sole 24 Ore