All’Onu a New York, la voce dell’Italia sull’inclusione
Dalla plenaria del Palazzo di Vetro agli incontri bilaterali con delegazioni di mezzo mondo, l’Italia è stata protagonista della diciottesima Conferenza annuale degli Stati parte della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Guidata dalla ministra Alessandra Locatelli, la delegazione italiana ha portato a New York una rappresentanza corale del Terzo settore e delle realtà che ogni giorno operano per l’inclusione, la partecipazione e l’autonomia delle persone con disabilità. Accanto ai momenti istituzionali – come il side event promosso dall’Italia sul “diritto a una vita piena e partecipata” e quello sul valore del tempo ricreativo – le giornate newyorkesi hanno offerto uno spazio di visibilità e confronto per le buone pratiche sviluppate nel nostro Paese, con la partecipazione attiva di cooperative, fondazioni, associazioni e imprese sociali.
Nel corso degli eventi collaterali organizzati all’Onu, alcune di queste realtà hanno raccontato il proprio modello di intervento: percorsi professionali, attività ricreative, laboratori artigianali e progetti educativi che mettono al centro il talento e la dignità della persona. Tra le organizzazioni italiane presenti c’erano l’associazione RDC, Anffas Macerata, Arte e Libro, Progetti Fantasia, CavaRei, RulliFrulli Lab, Il Granello Don Luigi Monza, Made in Sipario, Yury Benefit, Il Tulipano, Arcobaleno, La Cometa, Frolla, Legotecnica, Serafico. A rappresentarle, presidenti, educatori, imprenditori sociali e operatori che ogni giorno costruiscono percorsi concreti di inclusione.
Quattro storie in particolare, tra le tante emerse a New York, raccontano il contributo italiano all’inclusione: esperienze diverse, accomunate dalla volontà di trasformare la fragilità in risorsa.
Made in Sipario, l’arte che include
Dalla loro bottega artigiana nel cuore di Firenze fino al Palazzo di Vetro di New York. La cooperativa sociale Made in Sipario ha preso parte all’evento a latere della 18ª Conference of state parties to the convention on the rights of persons with disabilities, portando con sé due dei suoi undici artisti con disabilità intellettiva, Lorenzo e Carolina. Un’occasione di confronto internazionale che ha dato visibilità a un modello di inclusione fondato sul lavoro, sulla creatività e su una visione imprenditoriale solidale. Da oltre 14 anni, la cooperativa promuove un laboratorio in cui le persone realizzano complementi d’arredo e oggettistica per la casa decorati a mano, con uno stile originale e una competenza crescente. Ogni pezzo è unico, personalizzabile, pensato per raccontare storie e valorizzare la manualità come forma di espressione e partecipazione. «Prendere parte a un evento mondiale di così alto impatto culturale è stato per noi un grande motivo di orgoglio», racconta la direttrice generale Silvia Groppa. «È stata un’opportunità unica poter dare voce alla nostra missione nella sede delle Nazioni Unite, davanti a istituzioni e realtà che, come noi, ogni giorno si dedicano fattivamente agli altri per rafforzare il diritto di integrazione alla diversità, attraverso attività che toccano la disabilità in scenari di vita quotidiana, rispettandola ed elevandola. Come direttrice generale – ha spiegato Groppa – è stato commovente poter rappresentare un lavoro che ci impegna con convinzione sul nostro territorio, in uno spazio così simbolico come quello dell’Onu». Un’occasione che ha rafforzato la consapevolezza di come il lavoro possa essere, ogni giorno, uno strumento reale di inclusione.
La Cometa, costruire a partire dai talenti
Una panetteria didattica, un bistrot formativo, un outlet solidale: sono solo alcune delle esperienze con cui La Cometa promuove l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità. Nata a Como nel 1986, oggi è un consorzio di cooperative sociali che unisce educazione, impresa e responsabilità. All’incontro internazionale ospitato alle Nazioni Unite ha portato la testimonianza concreta di un modello che mette al centro la persona, i suoi desideri e le sue capacità. A raccontarlo, il presidente Alessandro Mele e due giovani impegnati in percorsi professionali attivi: Alessandro e Samuele, che hanno condiviso la loro quotidianità nella panetteria Il Pane di Sandro e nel bistrot didattico Anagramma. È solo una delle tante iniziative sviluppate dal consorzio, che comprende anche la cooperativa Contrada degli Artigiani, il negozio for&from in partnership con Inditex e l’outlet in·store nato dalla collaborazione con Calzedonia. «È stata un’occasione significativa di confronto con realtà italiane e internazionali», ha spiegato Mele, «ma soprattutto un segno concreto e di speranza di cosa voglia dire costruire partendo dai talenti e dalle caratteristiche della singola persona». Una visione che si traduce ogni giorno in luoghi di lavoro, apprendimento e relazione, in cui le parole chiave sono – come hanno detto Alessandro e Samuele – «lavoro, compagnia, amore e gioia».
Fonte: Il Sole 24 Ore