Alstom, aumento di capitale e bond ibridi contro il debito

Un aumento di capitale da quasi un miliardo di euro e un’emissione obbligazionaria ibrida da circa 750 milioni per mandare in porto il piano di riduzione del debito. E’ quanto ha illustrato contestualmente alla diffusione dei conti dell’esercizio 2023-2024 con perdite più che raddoppiate a causa di oneri straordinari e senza dividendo, ma con alcuni indicatori migliori del previsto.

Le operazioni

Alstom ha precisato che l’aumento di capitale sarà sottoscritto pro rata dai principali azionisti, gli enti pubblici Cdpq e BpiFrance detentori rispettivamente del 17,4% e del 7,5% del capitale. L’emissione ibrida, inoltre, permetterà a sua volta di rafforzare lo stato patrimoniale perché per metà avrà un contenuto in mezzi propri in base ai criteri dell’agenzia Moody’s e le operazioni permetteranno il mantenimento del rating creditizio con un miglioramento dell’outlook da negativo a “stabile”.
Alla Borsa di Parigi, gli investitori hanno, nell’insieme, bene accolto la raffica di annunci del costruttore ferroviario transalpino. Dopo una partenza in calo del 6% e un successivo rimbalzo fino a +10%, il titolo Alstom attorno alle 11 segnava un rialzo del 3,5% a 16,19 euro, mentre l’indice Cac 40 sale dello 0,8%. Dall’inizio dell’anno la quotazione ha guadagnato quasi il 35 per cento.

Le operazioni annunciate sono l’ultimo elemento del piano di riduzione del debito di 2 miliardi che si è fissato il gruppo e che consiste nella cessione di asset per circa 700 milioni, di fatto già realizzato, dopo la cessione di Tmh per 75 milioni a gennaio e l’accordo per la vendita degli asset di segnalazione convenzionale in Nord America alla Knorr-Bremse per 630 milioni annunciato in aprile. Alstom, quindi, ritiene di avere già «definito» il suo piano di riduzione del debito.
Circa 1,2 miliardi di euro provenienti dalle cessioni e dalle transazioni sui mercati dei capitali saranno utilizzati per rimborsare il debito entro il prossimo settembre. «Il rating di emittente di lungo termine Baa3 – sottolinea la società – è confermato e l’outlook sarà cambiato a stabile dopo la conclusione dell’emissione di obbligazioni ibride e l’aumento di capitale».

I risultati finanziari

Il fronte dei risultati finanziari resta intanto complesso, anche se con qualche elemento migliore delle attese. L’azienda ha registrato nell’esercizio 2023-2024, concluso lo scorso 31 marzo, una perdita netta di 309 milioni di euro contro il rosso 132 milioni, principalmente a causa di oneri di ristrutturazione e integrazione e costi per contenziosi. L’utile netto rettificato ammonta a 44 milioni contro 292 milioni nell’anno precedente. L’Ebit rettificato è per contro migliorato del 17% a 997 milioni, con un margine del 5,7% dal 5,2%, battendo le attese degli analisti. Il fatturato è salito del 6,7% sui base storica e del 9,4% su basi comprabili a 17,6 miliardi, superando le attese. I nuovi ordini hanno totalizzato 18,95 miliardi contro 20,7 miliardi nel 2022-2023 e hanno portato il portafoglio totale a 92 miliardi. Il debito netto al 31 marzo era pari a 2,99 miliardi. Il cda ha deciso di proporre che non venga versato il dividendo a titolo dell’esercizio appena concluso.

Fonte: Il Sole 24 Ore