Ambienta acquisisce la spagnola Agronova Biotech

Ambienta acquisisce la spagnola Agronova Biotech

Ambienta ha acquisito Agronova Biotech da Magnum Industrial Partners, società di private equity nella penisola Iberica, e dalla famiglia fondatrice Casanova. L’operazione segna l’ingresso di Ambienta nel settore dell’agricoltura sostenibile e nel mercato spagnolo, consolidando la propria espansione paneuropea.

La società acquisita

Con sede in Spagna e con una storia di 50 anni, Agronova ha svolto un ruolo pionieristico nel campo delle tecnologie biotech a supporto degli agricoltori offrendo soluzioni biologiche per le colture, tra cui biostimolanti e prodotti di bio-controllo. Con oltre 800 prodotti registrati, la società offre soluzioni per contrastare stress biotici (insetti, funghi) e abiotici (siccità, inondazioni) lungo tutto il ciclo di vita della pianta, ottimizzando rese e sostenibilità attraverso la riduzione dell’uso di fertilizzanti e pesticidi. Grazie all’integrazione di storiche realtà del settore, il gruppo ha esteso la propria presenza operativa e commerciale ai principali mercati europei e alle Americhe, supportato da una struttura di 5 laboratori e 6 impianti produttivi d’avanguardia situati in aree agricole strategiche.

Il settore

Il comparto dei prodotti biologici per agricoltura vale circa 21 miliardi di dollari, con una crescita annua dell’11%, che è tre volte superiore a quella dei prodotti tradizionali ed è supportata da molteplici fattori. Il cambiamento climatico ha un impatto crescente sulle rese agricole; solo in Spagna, ad esempio, le precipitazioni si sono ridotte dell’8% all’anno dal 2018, mentre le ondate di calore sono aumentate del 26%. Allo stesso tempo, enti regolatori e consumatori premono per la sostituzione dei prodotti chimici con alternative biologiche, al fine di massimizzare le rese senza contaminare il suolo e le risorse idriche.

L’agricoltura è responsabile per circa il 15% delle emissioni globali di gas serra. L’abuso di sostanze chimiche causa erosione, acidificazione dei terreni e perdita di carbonio organico, compromettendo, nel lungo periodo, la fertilità dei suoli e la biodiversità.

Fonte: Il Sole 24 Ore