American Magic non parteciperà alla 38a edizione dell’America’s Cup

American Magic non parteciperà alla 38a edizione dell’America’s Cup

Nella notte europea una bomba è scoppiata molto forte sul futuro della America’s Cup: il team American Magic ha comunicato che non parteciperà alla prossima edizione, la numero 38, prevista a Napoli. La comunicazione arriva dopo un anno e forse più di trattative incessanti che hanno portato a un documento di quasi ottocento pagine per regolare la ACP, America’s Cup Partnership, ovvero il grande cambiamento che i professionisti della vela vogliono per rendere la Coppa un circuito “stabile”, per quanto possa esserlo.

Intanto, che il team American Magic alzi bandiera bianca non significa che non ci sarà un team americano, come un po’ tutti hanno interpretato. L’America è grande e il legame tra American Magic e il New York Yacht Club non è indissolubile nè l’unico. Si sa che molti soci e parte del consiglio direttivo del Club non erano in sintonia con le intenzioni sul futuro della Coppa, restando legati a una visione più tradizionale ma soprattutto legata al Deed of Gift, il documento che da metà ottocento governa la Coppa. Ma bisogna anche scrivere che un altro club americano potrebbe all’improvviso esprimere un club. Cosa stride? Che proprio American Magic assieme ad Alinghi con Ernesto Bertarelli avevano iniziato il processo che ha portato al cambiamento ammettendo a bordo soprattutto i due stranieri strategicamente fondamentali per il team svizzero. Non solo iniziato, meglio scrivere preteso e che i riluttanti neozelandesi di Emirates Team New Zealand di Grant Dalton e il Challenger of Record Athena di Sir Ben Ainslie avevano in qualche modo accolto. Si può dire forse forzando la propria natura, ma quello che è successo nelle segrete stanze resta da scoprire. Di sicuro è passato un anno dalla fine della edizione di Barcellona e sembra sia stato tempo inutile.

Dichiara il team americano per voce di Doug De Vos (per inciso socio del New York Yacht Club e finanziatore del team): «Dopo un ampio confronto con il Defender, il Challenger of Record e gli altri team abbiamo concluso che l’attuale struttura non fornisce un quadro necessario ad American Magic per gestire una campagna altamente competitiva e finanziariamente sostenibile per la 38° Coppa America. Per un team impegnato nell’eccellenza a lungo termine, l’allineamento tra sostenibilità finanziaria e prestazioni competitive è essenziale. Al momento non crediamo che si siano le condizioni perché American Magic possa competere».

Il team americano arriva da due avventure molto difficili: nel 2021 a Auckland la barca si è ribaltata e nonostante gli sforzi per rimetterla in competizione non è mai stata veloce come poteva esserlo. Nel 2024 il timoniere principale Paul Goodison si è infortunato in maniera banale cadendo dentro un passauomo mentre aiutava a spostare la randa (la vela principale) fratturandosi alcune costole ma soprattutto dovendo rinunciare al suo ruolo fondamentale a bordo.

Fonte: Il Sole 24 Ore