Andrej Babis, il «Trump ceco», vince le elezioni
Il miliardario populista Andrej Babis ha visto le elezioni parlamentari nella Repubblica ceca. Il suo movimento “Azione dei cittadini scontenti” (acronimo in ceco Ano) è il primo partito: secondo i risultati quasi definitivi, dopo lo spoglio del 99% delle circoscrizioni, il suo partito ha ottenuto quasi il 35% dei voti, come attestano i dati diffusi dall’Ufficio statistico.
L’alleanza di centro-destra, Spolu, coalizione filo occidentale guidata dal primo ministro Petr Fiala è crollata al 23%. I liberali di Stan hanno ottenuto poco meno dell’11 per cento. La coalizione filo-occidentale lo aveva sconfitto nelle elezioni del 2021.
La vittoria dell’ex premier Babis (dal 2017 al 2021) segna un ritorno politico che allontana il Paese dal sostegno all’Ucraina e lo avvicina a Ungheria e Slovacchia, che hanno intrapreso una strada filo-russa. Dovrà allearsi con i partiti minori per formare un governo.
Populista, anticonformista e miliardario, Babis, ribattezzato il “Trump ceco”, magnate dell’agricoltura, è un camaleonte politico, ed è il leader del partito, ’Ano’ descritto come di sinistra o populista, tecnocratico o onnicomprensivo, conservatore o di estrema destra, a seconda di come tira il vento. Il politologo Petr Kaniok dell’Università Masaryk di Brno conferma che la futura governance di Babis potrebbe seguire il modello illiberale dell’Ungheria di Orban o ispirarsi alla Slovacchia di Robert Fico. «Il movimento Ano è molto flessibile. E proprio grazie a questa flessibilità può cambiare posizione. Abbiamo visto che Babis stesso non ha problemi a contraddire qualcosa che ha detto in precedenza o addirittura approvato», ha detto Kaniok.
Come Trump, anche Babis conta sul sostegno ai populisti di destra che arriva da ex centri industriali. Che nella Repubblica ceca erano roccaforte dei comunisti cecoslovacchi e poi dei socialdemocratici dopo la Rivoluzione di velluto del 1989, ma negli ultimi anni si sono spostati verso Ano. Secondo gli esperti, Babis potrebbe rilanciare un governo euroscettico e ridurre gli aiuti militari all’Ucraina, allineando la Repubblica ceca alle politiche nazionaliste di Ungheria e Slovacchia, entrambe legate alla Russia, più che perseguire una ’Czexit’ da qualsiasi organizzazione internazionale multilaterale. D’altronde l’anno scorso Babis aveva fondato, insieme al primo ministro ungherese Viktor Orban, i “Patrioti per l’Europa”, gruppo di destra al Parlamento europeo.
Fonte: Il Sole 24 Ore