
Aniasa (noleggio): auto più cara del 50% dal 2013, ma resta centrale
L’auto resta al centro delle abitudini degli italiani, anzi, lo è sempre di più, ma cresce la percentuale di persone che non valuta la possibilità di cambiare l’autovettura anche a causa di prezzi cresciuti di oltre il 50% dal 2013 a oggi, a fronte di aumenti del reddito familiare del 23%. Il disaccoppiamento nel tasso di crescita di questi due valori, di fatto, è iniziato nel 2020. Si tratta di un gap che condiziona i volumi sul mercato, non solo in Italia ma anche in Europa, e rende l’auto sempre meno un bene di massa. E’ la fotografia che emerge dalla survey presentata da Aniasa, l’associazione delle imprese di noleggio che fa capo a Confindustria, realizzata insieme a Bain & Company.
Nell’arco di cinque anni, l’indagine ha registrato un salto in avanti dell’auto come mezzo di spostamento ricorrente passato dal 69% delle preferenze nel 2020 all’80% del 2024. La quota dei consumatori che nel 2024 non ha neanche considerato l’acquisto di un’auto nuova è salita di 5 punti in un solo anno, dal 57 al 62%. I consumatori dunque scelgono di valutare un’auto usata – il mercato dell’usato è cresciuto dell’8,3% l’anno scorso – oppure puntano su modelli di consumo alternativi, come conferma la crescita dei privati – a quota 170mila unità – nel settore del noleggio a lungo termine.
«Il noleggio si conferma, anche per i privati, uno strumento di democratizzazione all’auto, che rende possibile attraverso un canone mensile, più accessibile, utilizzare una vettura di ultima generazione, a ridotte emissioni e dotata dei più avanzati sistemi di sicurezza» spiega Alberto Viano presidente di Aniasa. Non è l’interesse per la mobilità privata a diminuire, aggiunge Gianluca Di Loreto, Partner e responsabile italiano automotive di Bain & Company, «ma la possibilità reale di accedere a un’auto nuova. Si rafforza una nuova normalità fatta di veicoli mantenuti più a lungo, attenzione al prezzo e attenzione a soluzioni non tradizionali, come usato o noleggio».
In generale, la flotta del noleggio a lungo termine è cresciuta di oltre il 24% tra 2022 e 2024 e la prima metà del 2025 conferma l’andamento positivo, con il 7,6% di immatricolazioni in più da gennaio – mentre il mercato cresce a ritmo inferiore – e una quota globale (tra breve e lungo) rispetto alle immatricolazioni del 34,2%. «Il settore vale oltre 15 miliardi, sostiene la competitività delle imprese ma non deve essere considerato un bancomat» aggiunge Viano, che tiene alta la questione fiscale: serve un intervento a correzione della fiscalità a carico della mobilità, dice, e nessuna nuova deroga per mantenere la detraibilità dell’Iva al 40%.
Fonte: Il Sole 24 Ore