Antartide, al via la nuova missione di ricerca italiana
Inizia in Antartide la quarantunesima spedizione di ricerca italiana che quest’anno coinvolgerà circa 200 tra tecnici, ricercatori e ricercatrici impegnati in progetti riguardanti diverse discipline, tra cui glaciologia, geologia, climatologia, biodiversità e oceanografia.
Le missioni italiane in Antartide sono condotte nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (Pnra), finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca e gestito dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) per il coordinamento scientifico, da Enea per la pianificazione e l’organizzazione logistica delle attività presso le basi antartiche e dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs) per la gestione tecnica e scientifica della nave rompighiaccio Laura Bassi, salpata da Trieste il 6 ottobre con destinazione il Polo Sud.
Arrivati i primi tecnici
Il primo gruppo di tecnici è arrivato via aereo nel territorio antartico ha già ripristinato l’operatività della base costiera Mario Zucchelli, chiusa dallo scorso febbraio, e sta verificando le condizioni del ghiaccio marino dove sarà allestita la pista di atterraggio per i successivi voli, operati con il C130J della 46° Brigata Aerea dell’Aeronautica Militare Italiana, per il trasporto di materiale e del personale impegnato nella missione.
Il primo team di ricerca arriverà intorno al 6 novembre. La base vedrà impegnati circa 114 tra ricercatori, ricercatrici e tecnici in diverse attività scientifiche (14 tra progetti e osservatori permanenti). Tra queste, lo studio delle interazioni tra Terra, ghiaccio e clima, per la comprensione delle dinamiche ambientali globali; l’analisi dell’inquinamento e dell’impatto antropico sull’ecosistema; lo studio della biodiversità e degli adattamenti degli organismi viventi in condizioni estreme; osservazioni di geofisica per lo studio dei movimenti della crosta terrestre e le deformazioni del suolo. Si svolgeranno inoltre ricerche di astronomia, astrofisica e meteorologia spaziale.
La stazione Concordia
Partirà invece a inizio novembre la campagna estiva nella stazione antartica italo-francese Concordia a oltre 3mila metri di altezza, dove saranno condotti circa 39 progetti di ricerca con il coinvolgimento di circa 80 partecipanti. Successivamente un gruppo internazionale composto da da 5 italiani, 6 francesi e 1 britannico garantirà il funzionamento della base e il proseguimento delle attività di ricerca durante i nove mesi dell’inverno polare (da inizio febbraio a inizio novembre), quando la temperatura esterna raggiunge i -80 C° e la base resterà in completo isolamento. A Concordia si svolgeranno anche le attività di ricerca in carico all’Istituto polare francese Paul-Émile Victor e all’Agenzia Spaziale Europea.
Fonte: Il Sole 24 Ore