Appalti, Bruxelles ritocca le soglie comunitarie per i contratti pubblici
Lieve ritocco al ribasso. E, quindi, meno spazio per gli affidamenti diretti e per le procedure negoziate. La Commissione europea ha rivisto le soglie comunitarie degli appalti pubblici per il biennio 2026-2027. Lo ha fatto con tre regolamenti (n. 2150, 2151 e 2152) appena pubblicati sulla Gazzetta ufficiale della Comunità europea che vanno a toccare lavori, servizi e forniture, progettazione, concessioni e settori speciali.
L’applicazione
Le soglie fissate dalle direttive europee indicano l’ambito di applicazione delle loro regole. Al di sotto di quei limiti non si applicano le norme comunitarie e, quindi, ci sono più margini perché il legislatore nazionale semplifichi le procedure di aggiudicazione dei contratti, prevedendo meno adempimenti e controlli. «La presente direttiva – spiega infatti l’articolo 4 della direttiva 2014/24/Ue, replicato anche dalle altre direttive europee sui contratti pubblici – si applica agli appalti con un importo, al netto dell’imposta sul valore aggiunto, pari o superiore alle soglie seguenti».
Le direttive europee dedicate ai diversi settori di appalti prevedono che ogni due anni la Commissione europea proceda al riesame delle soglie, che poi entrano in vigore a partire dal primo gennaio successivo. Quindi, le soglie per gli anni 2026 e 2027 si applicheranno a partire dal primo gennaio del 2026.
Il calcolo che porta a individuare le soglie comunitarie è legato ai limiti stabiliti nell’accordo sugli appalti pubblici dell’Organizzazione mondiale del commercio. Inoltre, dipende dal valore giornaliero medio dell’euro nei ventiquattro mesi che precedono la revisione (fino alla fine di agosto). Sulla base di questi parametri, i limiti comunitari vengono ritoccati e inseriti nelle diverse direttive e, poi, a cascata, entrano nell’ordinamento dei diversi Paesi membri. Nel caso dell’Italia, all’interno del Dlgs 36 del 2023.
Le nuove soglie
In generale, Bruxelles ha disposto un leggero abbassamento delle soglie nei diversi ambiti disciplinati dalle norme comunitarie. Quindi, ci sarà un po’ più spazio per le gare. La soglia per i lavori pubblici passa, infatti, da 5.538.000 euro a 5.404.000 euro. La soglia per gli appalti pubblici di forniture e di servizi (e per i servizi di progettazione) aggiudicati dalle amministrazioni centrali passa da 143mila a 140mila euro. La soglia per gli appalti pubblici di forniture e di servizi aggiudicati da amministrazioni sub-centrali passa da 221mila a 216mila euro.
Fonte: Il Sole 24 Ore