
Apple Intelligence: arrivano le prime app che sfruttano l’Ai locale
L’assistente vocale Siri, nella sua versione più avanzata annunciata nel 2023, non è ancora disponibile. L’elefante dormiente continua a occupare la stanza di Apple, ma Cupertino ricalibra le aspettative degli utenti con un approccio meno rumoroso e decisamente più utile nella vita quotidiana: l’apertura di Apple Intelligence agli sviluppatori di terze parti. L’obiettivo dichiarato dell’azienda di Cupertino è quello di “sfruttare la potenza dell’Apple Intelligence”, mettendo l’accento su due esigenze centrali: ridurre i costi di infrastruttura per gli sviluppatori e, soprattutto, rafforzare la tutela della privacy degli utenti, evitando che dati sensibili vengano inviati a server esterni.
Il Foundation Models framework: tre righe di codice per l’AI
Tutto questo è stato reso possibile grazie al lancio del Foundation Models framework, che permette agli sviluppatori di integrare funzionalità di intelligenza artificiale direttamente nei dispositivi, senza necessità di una connessione Internet e del Cloud. Grazie al supporto nativo per Swift, il linguaggio di programmazione proprietario di Apple per lo sviluppo di app iOS, bastano appena tre righe di codice per sfruttare le potenzialità del modello, una semplicità molto apprezzata dagli sviluppatori.
Le prime app IOS che sfruttano l’AI locale di Apple
Con il rilascio di iOS 26 per tutti gli utenti sono arrivate le prime applicazioni che integrano le funzionalità basate sui modelli di intelligenza artificiale locale di Apple. L’analisi di questi primi esempi rivela miglioramenti incrementali che tuttavia trasformano l’esperienza utente in modo significativo.
Tra queste c’è MoneyCoach, un’app di gestione finanziaria che utilizza i modelli locali per due funzionalità apparentemente banali ma tremendamente utili: analizza le spese mostrando insight automatici, come se hai speso più della media in alimentari per quella settimana particolare, e suggerisce automaticamente categorie e sottocategorie per una voce di spesa per inserimenti rapidi. Niente di rivoluzionario, ma sufficiente per far risparmiare decine di tap e minuti preziosi ogni giorno.
LookUp, l’app per l’apprendimento delle lingue, ha aggiunto due nuove modalità utilizzando i modelli AI di Apple: una modalità di apprendimento che sfrutta un modello locale per creare esempi corrispondenti a una parola, e una funzione per generare una vista mappa dell’origine di una parola. Funzionalità che arricchiscono l’esperienza di studio senza stravolgerla.
Fonte: Il Sole 24 Ore