Apple punta sui motori: nel mirino i diritti tv della Formula 1 in Usa

Apple punta sui motori: nel mirino i diritti tv della Formula 1 in Usa

Apple ha messo il piede sull’acceleratore e guarda dritto verso la griglia di partenza della Formula 1. Secondo fonti vicine alle trattative, Dopo aver conquistato il botteghino con F1, il film con Brad Pitt che ha polverizzato i record d’incasso della casa di Cupertino (oltre 300 milioni di dollari), la Mela guarda al prossimo giro di pista: assicurarsi i diritti televisivi per trasmettere in esclusiva il Mondiale di Formula 1 negli Stati Uniti.

La notizia, rilanciata da Ft, arriva mentre il contratto in essere con Espn, braccio sportivo di Disney, si avvicina al traguardo. Dal 2025 la gara per i diritti sarà aperta e Apple, che già in passato ha mosso pedine importanti nel mondo dello sport live (Major League Baseball e la Major League Soccer) — è pronta a dare battaglia.

La strategia

Dietro la mossa c’è evidentemente una strategia che punta a un obiettivo preciso: trasformare Apple TV+ in una piattaforma globale, non più solo per serie d’autore e film premiati, ma anche per eventi in diretta capaci di catalizzare il pubblico generalista. E in questo senso la Formula 1 è la regina incontrastata dello sport spettacolo: glamour, velocità, tecnologia. Il mix perfetto per attirare il pubblico giovane e femminile negli Usa che Liberty Media, la proprietaria statunitense del Circus, sta corteggiando da tempo.

I numeri

I numeri parlano chiaro: dal 2018 – l’anno successivo all’acquisizione della F1 da parte di Liberty – l’audience americana su Espn è raddoppiata, passando da 554mila a oltre 1,1 milioni di spettatori medi per gara. E nel 2024, con tappe record in Australia, Monaco, Spagna, Canada e Austria, la media è salita ancora: 1,3 milioni a GP. Un’ascesa anche con le strategie fuori pista: le nuove tappe a Miami e Las Vegas, l’ingresso previsto nel 2026 del team Cadillac (in partnership con General Motors) e, naturalmente, la narrazione offerta dalla docuserie Drive to Survive su Netflix.

Fonte: Il Sole 24 Ore