Arena di Verona, indotto da 2 miliardi. Il 71% del bilancio da risorse proprie
Arena di Verona batte Romeo Giulietta 3 a 0. Sì, perché il celebre teatro lirico non è solo un generatore di ricchezza, ma anche un «fenomeno di massa e di competenze», come lo ha definito la sua sovrintendente, Cecilia Gasdia. L’Arena di Verona non solo genera un indotto economico di quasi 2 miliardi di euro (1.976 milioni di euro), un valore aggiunto di 670 milioni, quasi 6mila posti di lavoro e 206 milioni di euro di imposte, ma è anche divenuta, nei suoi oltre 100 anni di storia, un simbolo della città, percepito come tale dai suoi abitanti e dai visitatori.
Il 60% delle persone (veronesi e non) a cui è stato chiesto di dire qual è la prima cosa che le o gli viene in mente quando pensa alla città veneta indica proprio il celebre teatro lirico. Il triplo, per intendersi, del numero di persone che indica, invece, Romeo e Giulietta (il 21%).
Lo studio di Nomisma
«La cultura porta ricchezza», ha detto Gasdia, che da otto anni guida la Fondazione lirico-sinfonica a cui fa capo l’Arena, presentando lo studio Nomisma che ha quantificato l’impatto economico, occupazionale e fiscale dell’Opera Festival e delle attività di Fondazione Arena.
Porta ricchezza sul territorio veronese, che assorbe il 58% del valore generato, ma anche al territorio regionale (un ulteriore 20%) e al resto del Paese, che beneficia del 22%. Si stima infatti che gli oltre 400mila spettatori che hanno partecipato all’Opera Festival nella stagione lirica 2025 abbiano generato una spesa di 315 milioni di euro per vitto, alloggio, shopping, attività ricreative e culturali e trasporti. I settori più direttamente coinvolti sono quelli del commercio e della ricettività (15,3% e 15,1% del valore della produzione complessivo), seguono servizi alla persona, trasporti e logistica, attività e agroalimentare. Il lavoro crea inoltre gettito fiscale, che per l’anno considerato si è tradotto in 206 milioni euro circa: l’87% (179 milioni di euro) va allo Stato, il 9% alle Regioni e il 4% ai Comuni. L’effetto moltiplicatore si riversa su tutta Italia: ogni euro investito in Arena corrisponde a 6,3 euro restituiti al Paese.
La capacità di generare risorse proprie
Ma l’aspetto forse più interessante emerso dalla ricerca, analizzando i dati di bilancio del 2024, è che la Fondazione Arena di Verona si distingue dalle altre 11 Fondazioni lirico-sinfoniche nazionali a statuto ordinario per la capacità di generare risorse proprie, che rappresentano il 71% del valore della produzione (57,5 milioni di euro), con un 56% costituito da ricavi di vendita e un 12% proveniente da sponsorizzazioni ed erogazioni liberali (ad esempio, tramite lo strumento dell’Art Bonus, attraverso il progetto «67 Colonne»). Solo il 29% proviene da contributi pubblici, mentre la media delle altre 11 Fondazioni vede percentuali rovesciate, con un 25% di risorse proprie e un 75% di risorse pubbliche.
Fonte: Il Sole 24 Ore